Fusione Acea, Cozzolino: “Una proposta assolutamente inaccettabile”

18 febbraio 2016 | 08:01
Share0
Fusione Acea, Cozzolino: “Una proposta assolutamente inaccettabile”

Il Sindaco: “Siamo pronti ad ulteriori azioni legali per tutelare l’acqua pubblica”

Il Faro on line – “Ieri mattina la conferenza dei sindaci dell’area metropolitana di Roma è stata chiamata ad esprimersi sulla proposta di fusione tra le società Acea ATO 2 Spa ed Acea Ato 5 Spa, che gestisce il servizio idrico nell’ambito della Provincia di Frosinone.
Una proposta assolutamente inaccettabile che rafforzerebbe la privatizzazione dell’acqua e il progetto di espansione di Acea quale gestore unico regionale e di tutto il centro Italia. Sosteniamo la scelta di tutti i sindaci presenti che si sono espressi in maniera contraria alla fusione ma dobbiamo prendere atto che a causa della colpevole assenza (con effetti sul numero legale) del Comune di Roma, Acea tenterà molto probabilmente di aggirare il loro dissenso e di procedere ugualmente nell’attuazione dei propri piani” – lo dichiara in una nota il sindaco di Civitavecchia Antonio Cozzolino.

“Il Comune di Civitavecchia – prosegue il primo cittadino – di concerto con gli altri Comuni che hanno impugnato al Tar la diffida regionale a trasferire gli impianti ad Acea, non avendo mai riconosciuto la stessa come gestore del proprio servizio idrico integrato ha comunicato formalmente la propria volontà di non partecipare all’assemblea, non riconoscendo in ogni caso la validità dell’eventuali decisioni che sarebbero state assunte”.

“Siamo pronti ad ulteriori azioni legali tese a contrastare l’ipotesi di fusione tra Acea Ato 2 e Acea Ato 5. Continuiamo infatti a ritenere che Acea Ato 2 Spa, nel rispetto degli esiti del referendum e della attuale normativa regionale e nazionale, non possa assumere direttamente la gestione del servizio idrico nei Comuni che finora non avevano ancora trasferito le reti e gli impianti, tanto meno può farlo un nuovo soggetto che vorrebbe ingigantirsi accorpando gestori di precedenti ambiti territoriali” – conclude Cozzolino.