Da casa a Caserta, vita da cani

22 febbraio 2016 | 08:15
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Da casa a Caserta, vita da cani

Polemiche sull’aggiudicazione del bando di gara per la custodia dei randagi. Vincitrice una ditta campana

Il Faro on line – Quest’estate il Comune di Fiumicino ha indetto un bando per l’affidamento del servizio, custodia ad vitae e assistenza veterinaria di cani e gatti catturati sul proprio territorio comunale. Da tale bando pare sia uscita vincitrice un’azienda di Caserta (Dog Town), grazie ad un’offerta economica molto vantaggiosa. Sembra assurdo, ma un cane rinvenuto a Fiumicino verrà portato a Caserta, con tutti gli stress che il viaggio comporterebbe. Anche fosse una struttura a 5 stelle, andrebbe a finire in un canile posto in un territorio regionale dove il livello del randagismo ed i cani presenti nei canili, sono entrambi alti e sicuramente ciò non ne favorirà l’adozione.

Non è ancora stata fatta l’assegnazione ufficiale, per questo Bendetto Di Clemente, gestore del canile Valle Grande Srl di Roma, si è rivolto al Comune di Fiumicino e alla Asl/RmD, chiedendo di agire in autotutela e prima di assegnarlo verificare che nel bando siano state rispettate tutte le norme che garantiscano il benessere animale. Il ricorso all’autotutela non danneggerebbe nessuno e consentirebbe di fare un nuovo bando che garantisca al massimo il benessere animale nel rispetto delle direttive regionali.

Viene evidenziato, infatti, che il bando di gara non appare coerente con la deliberazione n. 43 del 29 gennaio 2010 della giunta regionale del Lazio avente ad oggetto “Direttiva per il coordinamento delle funzioni amministrative e sanitarie in materia di animali d’affezione e di prevenzione del randagismo”, peraltro recepita dal Comune di Fiumicino, nella parte in cui non prevede alcun riferimento, nell’individuazione della struttura da destinarsi a canile rifugio, all’ubicazione della struttura.

Come noto, invece, le strutture destinate ad ospitare i cani devono essere ubicate preferibilmente nel territorio provinciale o regionale, al fine limitare al massimo lo stress da trasporto agli animali. Inoltre, con riguardo alla disciplina dei contratti d’affidamento da parte degli Enti locali del servizio di ricovero mantenimento e cura dei cani randagi, viene chiarito che “i Comuni, in sede di bando di gara o di convenzione e di valutazione delle offerte economiche devono prevedere principi di prelazione a favore delle strutture che: – comportino minimi spostamenti degli animali preferendo ove possibile strutture sul territorio provinciale o regionale; ….omissis”.

Appare a Di Clemente che la stazione appaltante, nell’indicare i criteri e sub criteri di valutazione delle offerte, non abbia tenuto in adeguata considerazione il quadro normativo ed i suoi principi ispiratori, e non abbia attribuito la necessaria prelazione in favore di strutture che comportino minimi spostamenti degli animali (si tratta di animali rinvenuti nel Comune di Fiumicino ed attualmente ospitati nel territorio provinciale).

Angelo Perfetti