Cupinoro: la lotta continua

29 febbraio 2016 | 07:12
Share0
Cupinoro: la lotta continua

I Comitati Uniti: “No alla riapertura di Cupinoro e alla costruzione della citta’ dei rifiuti”

Il Faro on line – “Sabato 27 febbraio 2016 si è svolta a Ladispoli la manifestazione di protesta organizzata dai Comitati Uniti contro la riapertura della discarica di Cupinoro e l’attivazione dell’inceneritore di Malagrotta. Il corteo, che ha registrato la presenza di circa 500 partecipanti (ci siamo contati alle ore 17,30), determinati a marciare nonostante le condizioni metereologiche poco favorevoli, era variamente rappresentato. Dal nostro comprensorio oltre ai cittadini molte le associazioni, i comitati, le rappresentanze delle amministrazioni locali di Cerveteri, Ladispoli, Civitavecchia, di movimenti e partiti politici. Hanno manifestato con noi anche la Confederazione Italiana Agricoltori e L’Unione Inquilini. Presenze da Malagrotta, Civitavecchia, Santa Marinella, Ladispoli, Marina di San Nicola, Oriolo Romano, Manziana, Bracciano, Trevignano, Maccarese, Fiumicino ma anche da Guidonia e dai Castelli romani. Numerosi i cittadini di Cerveteri paese, de I Terzi , Borgo San Martino, Sasso, Pian della Carlotta e Cerenova. Presenti i Massari ceretani e diversi rioni con i loro antichi stendardi” – lo dichiarano in una nota i Comitati Uniti, contro la riapertura di Cupinoro.

“Molto coinvolti i manifestanti in questa protesta – prosegue la nota – contro il perdurare dello scempio ambientale di Cerveteri, Bracciano e Malagrotta; tre territori ormai martiri. Per cui tutti uniti nel ribadire no alla riapertura di Cupinoro e alla costruzione della città dei rifiuti, no all’inceneritore di Malagrotta con una spinta che sembra voglia sempre più superare differenze e divisioni e una presa di coscienza che mano a mano si sta allargando tra le persone a tutti i livelli sia sociali che politici. A manifestazione svolta però ci corre l’obbligo di precisare che la posizione dei Comitati Uniti è inequivocabilmente per la chiusura di Cupinoro senza distinguo e senza alternative. Questa precisazione, che per evitare polemiche facciamo solo oggi, è dovuta al fatto che negli ultimi giorni, su qualche organo di stampa, sono stati pubblicati articoli a nome dei Comitati Uniti che riportavano posizioni a noi totalmente estranee”.

“A tale proposito diffidiamo chiunque all’utilizzo improprio della nostra sigla. La lotta dei Comitati Uniti naturalmente non può finire a Ladispoli ma verrà portata molto presto ancora una volta a Cerveteri poi fino al commissario di Bracciano per arrivare, speriamo in tanti, alla Regione Lazio da Zingaretti” – concludono i Comitati Uniti.