Ss 675, Diritto alla mobilità: il “si”condizionato al completamento della trasversale

29 febbraio 2016 | 06:48
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Ss 675, Diritto alla mobilità: il “si”condizionato al completamento della trasversale

il Comitato: “Bisogna cercare di ridurre al minimo i danni e utilizzare il più possibile le opere infrastrutturali già esistenti”

Il Faro on line – “Ribadiamo la posizione del Comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia sul consiglio comunale di lunedì 29 febbraio, che prevede all’ordine del giorno la discussione sulla localizzazione della S.S. 675 “Umbro – Laziale”. Tratto Monteromano Est – Civitavecchia.
Chi continua a dire che i comitati sono contro il completamento della trasversale Orte Civitavecchia si sbaglia di grosso, non siamo per niente contrari, vogliamo soltanto garantire che tutto avvenga nel modo più partecipato e con minor impatto sul territorio, con soluzioni che tengano in debito conto la vocazione economica e la naturalità del paesaggio” – lo dichiara in una nota il comitato per il diritto alla mobilità di Tarquinia.

“Come? – prosegue il comunicato – Il metodo della buona pratica ambientale e della salvaguardia del territorio ci insegna che là dove si progettano opere all’interno di un territorio caratterizzato da un ambiente fragile e ricco di biodiversità, bisogna cercare di ridurre al minimo i danni e quindi utilizzare il più possibile le opere infrastrutturali già esistenti.
Nello specifico, il tratto mancante al completamento della trasversale sono i circa 15 km che collegano Monteromano alla ex S.S. Aurelia oggi autostrada tirrenica, pochissimi chilometri che possiamo decidere di percorrere in 10 minuti a 110 km orari, devastando irreparabilmente un territorio e spendendo circa 600 milioni di euro, o percorrerli in 14 minuti a 90 km orari, risparmiando approssimativamente 500 milioni di euro e la devastazione totale di un territorio importantissimo per l’immagine naturalistica, archeologica e ambientale di Tarquinia”.

“È per questo che come Comitato per il diritto alla mobilità chiediamo e proponiamo la messa in sicurezza della Aurelia bis, e l’utilizzo della stessa come bretella di collegamento della Superstrada Orte Monteromano alla Autostrada tirrenica. Riteniamo che l’immediata progettazione e cantierizzazione per la messa in sicurezza della Ss1 Bis, sia l’unico vero atto di responsabilità di una politica che ha a cuore in primis la vita e la sicurezza della popolazione che ogni giorno percorre questa strada. Infatti, i benefici della messa in sicurezza della Ss1 bis saranno effettivi anche in futuro indipendentemente dalla realizzazione della Ss 675.
Riteniamo inoltre che la messa in sicurezza della SS1Bis sia l’unica scelta percorribile per garantire a Tarquinia un collegamento sicuro con ben tre uscite per il paese. Ciò a garantire sia i flussi turistici che la mobilità per i residenti ed i pendolari che altrimenti transiterebbero ben distanti dalla città etrusca già fortemente penalizzata dal flusso a scorrimento veloce della autostrada tirrenica la quale prevede un unico punto di ingresso verso la città di Tarquinia”.

“Riteniamo inoltre che la messa in sicurezza della SS1Bis possa, grazie all’accordo tra le amministrazioni competenti, garantire lavoro e sviluppo alle aziende locali, oggi in grandi difficoltà, mediante divisione in piccoli lotti del progetto che possano essere affidati a piccole e medie imprese, altrimenti tagliate fuori come accaduto negli appalti per la costruzione della Autostrada tirrenica.
Le nostre ragioni sono quindi tutt’altro che campate in aria, hanno l’onore e l’onere di mettere insieme rispetto per l’ambiente, necessita del territorio e dei cittadini e in primis della Città di Tarquinia!
Chiediamo quindi alla politica tutta, ma nello specifico a quella locale, di lasciare per una volta da parte le manie di grandezza, l’esigenza di non sentirsi additati come diversi, ma di cominciare a ragionare in modo differente in modo da dare speranza a tutti di partecipare, di essere protagonisti, di essere parte attiva del cambiamento, nel modo di fare, di decidere, senza distruggere ad ogni costo” – conclude il Comitato.