La Svolta: “Cozzolino, tentenna. Inadeguato a gestire la situazione”

4 marzo 2016 | 07:30
Share0
La Svolta: “Cozzolino, tentenna. Inadeguato a gestire la situazione”

Cara, Mecozzi e Grasso: “Il primo cittadino prenda atto della sfiducia generale che lo circonda”

Il Faro on line – “Cara Si (Cozzolino), Cara Ni (on. Marta Grande), Cara No, (Meet up e on. Salvatore Brescia vice presidente della commissione parlamentare Cara-Cie) di nuovo Cara Si (Cozzolino). 
E’ il gioco delle tre carte del M5Stelle. Lo ha svelato il prefetto Gabrielli. 
Nella sua lettera lamenta che nonostante le tantissime riunioni e contatti intercorsi sulla questione e le tante rassicurazioni ricevute sulle modalità di insediamento e di gestione del centro accoglienza, il Comune non ha dato seguito ai passaggi amministrativi previsti.

Così, mentre a livello locale M5S mercoledì ha accettato il rinvio di ogni discussione (l’argomento non compare nei prossimi due consigli comunali), spuntano i ripetuti “Si” di Cozzolino tanto che oggi il Prefetto Gabrielli, che parla esplicitamente di hub regionale per la De Carolis, gli rimprovera l’assoluta inerzia” – lo dichiarano il una nota Grasso e Mecozzi, di La Svolta.

“Sfiduciato da Gabrielli, sfiduciato di fatto dal suo Movimento (dalla Riccetti a Marta Grande), sfiduciato dalla popolazione con la quale il reale confronto si apre adesso a giochi fatti. Farebbe bene a dimettersi.
Cozzolino con il suo atteggiamento contraddittorio è ora l’unico vero responsabile della situazione e delle conseguenze che esse avrà sulla città. Prenda atto della sfiducia generale che lo circonda: tra tutte le forze politiche sta emergendo che il Cara alla De Carolis è inaccettabile e disumano, ma solo senza Cozzolino e i suoi “obbedisco” pronunciati a Gabrielli si può lavorare tutti insieme per un’accoglienza diffusa che favorisce una reale integrazione, garantendo la sicurezza ed il controllo sociale, senza esporre la città al pericolo di vedere arrivare come a Mineo centinaia di rifugiati in un’unica mega struttura” – conclude la nota.