Montino: addizionali d’imbarco, lo “scippo” di Stato

7 marzo 2016 | 08:02
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Montino: addizionali d’imbarco, lo “scippo” di Stato

Il ministero delle Finanze non paga i Comuni. 2,5 milioni di euro all’anno non arrivano a Fiumicino

Il Faro on line – Non solo per i comuni aeroportuali sono destinati gli spiccioli di quella che è la grande torta delle addizionali di imbarco, ma quei soldi nemmeno vengono versati. Da anni, e senza alcun motivo, nessuna giustificazione. Tradotto in cifre e disagi: chi abita a Fiumicino si deve sorbire inquinamento acustico e gas di scarico nell’aria, ma alle casse comunali invece dei 3,5 milioni di euro annui stabiliti dalla legge arrivano dai 700.000 al milione. Una perdita secca in termini di bilancio, e dunque di servizi resi ai cittadini.Il sindaco Esterino Montino, fresco di nomina a presidente della Consulta dei Comuni aeroportuali in seno all’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), e già vice presidente dell’Ancai (Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali Italiani) ha deciso di mettere uno stop definitivo a questa disparita. Con lui ovviamente tutti gli altri sindaci dei Comuni aeroportuali italiani nonché il presidente dell’Anci, Fassino. 

Prima di capire quali passi verranno fatti, però, entriamo nel dettaglio del problema. L’Addizionale comunale  prevede 9 euro a passeggero in partenza così suddiviso: € 7,50 INPS, € 0.50Vigili del Fuoco aeroportuali, € 30.000.000 ENAV. Di ciò che resta, il 60% va al ministero dell’Interno per la sicurezza del comparto aeroportuale e il 40% ai comuni aeroportuali. Dunque a quest’ultimi spetterebbe una media annuale di circa 15 milioni di euro. Il condizionale è d’obbligo, perché ai comuni sono stati erogati nel 2015 solo € 2. 201.777 a fronte di € 19.440.150 previsti. Facendo due conti, nel corso degli ultimi dieci anni il Ministero dell’Economia si è trattenuto un totale di 90.895.744 euro spettanti ai comuni aeroportuali.

Come uscire da questo cappio? Ci hanno provato con le buone: 16 Comuni aeroportuali hanno fatto un atto di diffida nel merito delle basse erogazioni annuali al ministero dell’Interno e a quello dell’Economia, ma senza risposta.Non resta che – paradossale – intentare un’azione giudiziaria. Ossia lo Stato (i Comuni) che portano in giudizio lo Stato (i Ministeri). La causa sui piani di rischio di Ancai e alcuni comuni aeroportuali contro Enac, è trattenuta in decisione dal Consiglio di Stato dal 14 gennaio 2016. Ad oggi non è stata ancora emessa la sentenza.

“E’ stata anche inviata al ministro Delrio . spiega il sindaco Montino – una lettera di richiesta di convocazione il 24 giugno 2015, ma non è arrivata alcuna risposta. Le richieste Ancai vertono sulla metodica che vorrebbe applicata la Vas su tutti i principali aeroporti e le fortissime criticità esistenti su alcuni aeroporti come Cagliari, Fiumicino, Malpensa, Ciampino. Non solo, ma ormai si pensa all’extrema ratio: portare in giudizio direttamente il ministro dell’Economia e chiedergli conto dei soldi trattenuti indebitamente negli anni. Per questo è stato già attivato un importante studio legale milanese, e il 22 marzo prossimo, proprio a Fiumicino, si passerà all’ufficialità nel corso della convocata assemblea dei sindaci aeroportuali.

Una cosa è chiara – conclude Montino – non ci fermeremo. Quei soldi ci spettano, e i nostri cittadini non possono subire i disagi di un aeroporto senza goderne dei vantaggi. E’ una sperequazione che va fermata, partendo dalle tariffe per arrivare ad un riequilibrio generale anche in termini occupazionali”.Insomma, i Comuni aeroportuali non ci stanno più a subire lo «scippo di Stato». E si preparano alla controffensiva.
Angelo Perfetti