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Commercianti disuniti sulle proposte per via Torre Clementina

La viabilità che divide. "Guerra" tra fast food e locali storici

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Il Faro on line – Il sindaco Montino, i commercianti del centro storico e la cittadinanza, faccia a faccia per parlare del futuro di via Torre Clementina. Nell’occasione è stato presentato pubblicamente il nuovo progetto elaborato per la viabilità e la riqualificazione di via torre Clementina. L’assemblea ha visto la partecipazione di un 70% circa dei commercianti del luogo per un confronto sul argomento lavori, che hanno suscitato soddisfazione per alcuni e perplessità per altri.Soddisfazioni riguardo all’interezza dell’opera con i vantaggi che ne potrebbero derivare.

Le perplessità riguardano i particolari come la viabilità, il traffico e i parcheggi, lasciando comunque molte domande al quale impossibile dare ancora risposte. Il primo cittadino si è detto disponibile a trovare nuove soluzioni in caso se ne riscontri l’esigenza, ma non è chiaro il range per stabilirne la fattibilità, rischiando così di prolungare i tempi dei lavori.Queste occasioni mostrano come sempre la divisione che c’e tra i commercianti stessi, divisi in gruppi pur stando su uno stesso lato. Le esigenze, d’antronde, sono diverse: c’e la parte iniziale che vede attività con proposte commerciali moderne che puntano su un aspetto quantitativo e di veloce consumo e una parte finale dove locali storici che hanno creato la buona nomina della ristorazione di Fiumicino puntando sulla qualità del prodotto e del servizio.
Non è una differenza di poco conto, perché puntare su un parcheggio veloce è profondamente diverso che organizzare la zona per una “passeggiata” con dei tempi più lunghi. E in questo contesto si inseriscono anche le interminabili diatribe su area pedonale, ipotesi di Ztl o di sensi unici.

Al di là, quindi, degli aspetti logistici del territorio, dei cambiamenti, della inevitabile cementificazione e delle problematiche che tali lavori comporteranno per i negozianti stessi, aleggia ancora senza una vera risposta la domanda principale: sarà un’operazione volta alla mera commercializzazione o il principio di un percorso per una reale riqualificazione del centro storico volto a riscoprirne i valori di un tempo?

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