Castello baronale, il Pd chiede la revoca

13 marzo 2016 | 11:53
Share0
Castello baronale, il Pd chiede la revoca

Pubblichiamo parti della lettera del Partito Democratico al Commissario prefettizio

Il Faro on line – Il Pd locale chiede al Commissario prefettizio di procedere alla revoca del Comodato concesso dal Comune all’Ismef, riservandosi il soggetto sottoscrittore della presente richiesta l’inoltro della stessa alla Procura generale della Corte dei Conti ad alle altre istanze che si riterranno possano essere interessate per i profili di propria competenza. 

Il Comune di Minturno è proprietario di un ex fabbrica di laterizi “Le SIECI” di Scauri, con annessi circa cinque ettari di terreno prospiciente il mare e la S.S. n.7 Appia, acquistata direttamente dal tribunale di Latina nel 1984 a seguito di procedura fallimentare e grazie ad un grosso contributo finanziario da parte della Amministrazione provinciale di Latina.

Nonostante la erogazione di 970.537,00 euro per la messa in sicurezza dell’area delle SIECI, l’ISMEF non ha prodotto, come previsto, il necessario progetto anche solo in fase preliminare debitamente congruito dall’Organo tecnico ministeriale, sebbene tale circostanza sia stata più volte evidenziata nella copiosa corrispondenza tra il Comando generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e lo stesso ISMEF.

Considerato che dai colpevoli ritardi, comportamenti contraddittori e inadempienze, sottolineate anche da organi statali e ministeriali, emerge chiaramente che sono venuti meno i presupposti in ragione dei quali il Consiglio comunale di Minturno concedeva il Castello baronale e le ex- SIECI in comodato d’uso trentennale all’Ismef perché ne facesse la sede del polo didattico, e che tutto quanto suesposto ha arrecato gravissimi danni alla collettività del Comune di Minturno.
Considerato altresì che, utilizzando beni della collettività di Minturno, l’Ismef, valutati gli esiti a più di dieci anni di distanza, si è preoccupato essenzialmente, senza per questo mettere in discussione la positività dei processi e degli obiettivi formativi, solo dei vari Corsi di formazione che ha prodotto alla sua attività concreti ed importanti contributi per un ammontare complessivo di euro 8.229.347,00 attinti dai fondi ex legge 23-12-2000, art. 145, comma 40 e successive modifiche, sulla gestione dei quali fondi, pur se in notevole ritardo, dovrà esprimersi la Corte dei conti al cui controllo l’Ismef dovrà sottoporsi così come ribadito dall’Avvocatura generale dello Stato.

“Queste cose e altre considerate – afferma il Pd locale – non possiamo che sperare di ottenere dal Commissario prefettizio la giusta attenzione sul tema con la revoca di una concessione che non sta più in piedi”.