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Denunciata per omicidio stradale la donna che ha investito i ciclisti

Sarà una delle prime in Italia a rispondere di questo nuovo reato. Rischia almeno cinque anni

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Il Faro on line – La donna che alla guida dell’auto che ha travolto il gruppo di ciclisti, uccidendone uno, sarà una delle prime in Italia a rispondere del reato di omicidio stradale, in base alla legge entrata in vigore due giorni fa, se sarà accertata la violazione da parte sua delle norme sulla disciplina della circolazione stradale. Non solo: in caso di condanna, la donna rischia una pena non inferiore a cinque anni per essersi data alla fuga dopo l’incidente.

La nuova legge sull’omicidio stradale – n.41 del 23 marzo 2016, entra in vigore il giorno successivo – stabilisce infatti all’art.1 un nuovo titolo di reato (art.589-bis del codice penale) che dice: “Chiunque cagioni per colpa la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale è punito con la reclusione da due a sette anni”.

Pene più severe sono previste in caso di guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La stessa legge sull’omicidio stradale introduce inoltre un altro articolo nel codice penale, il 589-ter, il quale stabilisce che se il conducente responsabile di un incidente “si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e comunque non può essere inferiore a cinque anni”.

“Incosciente e criminale”. Così l’associazione “Salvaiciclisti” definisce la donna. “Gentaglia come il guidatore che ha travolto persone esposte lungo l’Aurelia – si legge in una nota pubblicata sul proprio sito – probabilmente tornerà alla guida come se niente fosse, invece di essere interdetto per sempre all’uso dell’arma automobile. La facilità di ottenimento e riottenimento delle patenti di guida è uno dei sacramenti fondanti d’Italia”.

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