“Sono sceso tra i rovi per ritrovare il corpo”

28 marzo 2016 | 11:02
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“Sono sceso tra i rovi per ritrovare il corpo”

La testimonianza diretta sui primi soccorsi ai ciclisti investiti

Il Faro on line – Le agenzie di stampa “battono” la notizia che tra i primi a soccorrere i ciclisti feriti c’era anche il comandante della polizia municipale di Roma, Raffaele Clemente, che transitava su via Aurelia. Ma prima di lui, immediatamente dopo l’impatto, è stato Gianni Marinucci, dipendente dell’autorità portuale di Civitavecchia, ad intervenire.

“Ho visto le auto inchiodare davanti a me e spostarsi sulla destra. L’ho fatto anche io e sono sceso, andando incontro al luogo dove sentivo i lamenti. La scena era agghiacciante: le biciclette erano un cumulo di ferraglia, c’erano persone riverse a terra, sangue ovunque. Abbiamo iniziato a dare assistenza, quando una persona che si era fermata proveniente dal lato opposto ci ha detto di cercare meglio, perché lui aveva visto qualcuno letteralmente ‘volare’ oltre il guard-rail.  Allora – prosegue Marinucci – ci siamo sporti verso il dirupo, ma non abbiamo  visto nulla. Ho deciso di scendere giù, e con attenzione mi sono calato verso i rovi”.

“È li che ho trovato Roberto – racconta visibilmente addolorato Marinucci – con i denti rotti e con il sangue in bocca. Respirava a fatica, sistemato com’era a testa in giù, in mezzo ai rovi. Gli ho tenuto aperta la bocca per aiutarlo a respirare un po’, e all’inizio era praticamente incosciente. Solo dopo qualche minuto, in attesa che arrivasse l’eliambulanza, ha iniziato a riprendere conoscenza. Aveva dolori dappertutto, ma si lamentava principalmente della gamba, non del resto. Era cosciente quando lo abbiamo tirato su, e per questo pensavo, speravo che la sarebbe cavata. La notizia della sua morte mi ha riempito di tristezza”.