Moneta complementare: la soluzione alla chiusura delle piccole imprese

13 aprile 2016 | 14:30
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Moneta complementare: la soluzione alla chiusura delle piccole imprese

Porrello: “Con questo semplice strumento si incentiva l’economia locale”

Il Faro on line – “Finché avremo una classe politica locale sempre più distante dalla società civile, chiusa e accentratrice di potere, a quelli come me che hanno sempre inteso la politica quale servizio e buon governo della cosa pubblica, non rimane che ricercare un modo diverso di aggregazione politica sul quale riversare il proprio impegno – Andrea Porrello, candidato consigliere comunale con la lista di Giulio Verdolino sindaco, spiega le motivazioni della sua scelta – Per questo ho cercato un movimento con un funzionamento interno di tipo orizzontale e non verticistico, con metodi di programmazione fondata sulla partecipazione e sul confronto, sulla condivisione di obiettivi mirati al benessere dei cittadini e non interessi particolari. Per questo che ho deciso di impegnarmi con la lista civica “Città Futura Nettuno”.

“Nei giorni scorsi, ho proposto che venisse sancito in programma la possibilità di rivalutare la difficile situazione degli scambi commerciali locali con metodi alternativi di ricchezza. Dopo una discussione sull’opportunità e sulla maturità dei tempi, il Direttivo ha deciso di proporre un incontro formativo in sede (via dell’Olmata 5 – Nettuno), programmato per il prossimo 29 aprile alle ore 18,00 dal titolo “La moneta complementare locale. Opportunità o utopia”. L’incontro è aperto a chiunque volesse partecipare”.

“L’attuale crisi economica attanaglia sia acquirenti che esercenti commerciali, i quali molto spesso non riescono nemmeno a coprire le spese – continua Porrello – Inoltre la continua nascita di grossi Centri Commerciali e Ipermercati ‘schiacciano’ il commercio di prossimità provocandone una repentina estinzione. Ma in questa situazione così compromessa nessuno prova a proporre diversivi. Eppure alcune città hanno trovato grande giovamento introducendo le monete complementari locali (Sardex, Scec, etc.)”.

“È provato che basta immettere negli scambi commerciali del comune un “buono” con validità legale di uno sconto incondizionato da affiancare all’euro, per far sì che la ricchezza rimanga sul territorio che la produce. Questo semplice strumento incentiva l’economia locale, privilegiando negozi e attività del territorio, soprattutto piccole botteghe e nel contempo, aiuta a rivitalizzare l’economia e dà più potere di acquisto a famiglie e imprese.
Addirittura, alcuni Paesi Europei, dove questo circuito è collaudato, hanno deciso di erogare un reddito di cittadinanza in ‘moneta complementare locale’. Basta pensare che si potrebbero addirittura incentivare comportamenti virtuosi (come il corretto conferimento di rifiuti) con la moneta locale”.

In parole povere questo semplice accorgimento, opportunamente organizzato dall’Ente Locale, funzionerebbe come un “buono sconto” su una parte del prezzo del prodotto, in cui si sostituisce all’euro, affiancandosi ad esso per una percentuale che ciascun commerciante può decidere a piacimento, portando nuovi clienti alle attività che aderiscono. La moneta complementare è, quindi, una soluzione concreta e già sperimentata contro la chiusura dei piccoli e medi esercizi commerciali che incentiva la nascita di nuove attività commerciali, nonché la vendita di prodotti locali, realizzando una nuova economia, basata maggiormente sulle relazioni.