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Settore aeroportuale: incontro in regione Lazio su occupazione

Usb: "Serve un intervento politico in un settore malato di precarieta'"

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IlFaro on line – Si è tenuto presso l’assessorato al Lavoro della Regione Lazio un incontro per discutere della situazione occupazionale nel settore aeroportuale. Nell’incontro è stato rappresentato alle parti sociali il progetto che prevede una rimodulazione dei fondi stanziati per le politiche attive destinate ai lavoratori Alitalia licenziati nel 2008 ed il rilancio di parte di fondi per la legge regionale del 2008 e utilizzabili per l’indotto aeroportuale. 

L’Usb Lavoro Privato, nel prendere atto positivamente dell’apertura di un confronto sul tema sempre più urgente della disoccupazione che coinvolge Fiumicino e Ciampino, ha tuttavia espresso la propria valutazione negativa rispetto l’impostazione politica di questo progetto: il contratto di ricollocazione, fortemente voluto dal Ministro Poletti nell’accordo Alitalia del 2014, non funziona se non accompagnato da scelte politiche coraggiose.  

Infatti, a parte Alitalia Sai che ha riassunto nel 2015 una piccola parte dei licenziati di un anno prima, il contratto di ricollocazione non ha certo rappresentato la soluzione all’emorragia occupazionale che dal 2008 ad oggi ha portato ad una perdita di migliaia di posti di lavoro, nel polo industriale più importante del centro sud e in un settore che continua ad espandersi.

Da anni l’Usb chiede al Governo un intervento più complessivo sul settore, attraverso regole di sistema, a salvaguardia dell’occupazione e la tutela dei livelli professionali del personale. Fiumicino e Ciampino sono un laboratorio di precarietà, in cui i lavoratori licenziati vengono riassunti con contratti precari, spesso a svolgere la stessa mansione.
 Nell’incontro presso l’assessorato del Lazio l’USB ha ribadito con forza la necessità di un intervento politico anche della Regione, su cui insiste un numero importante di lavoratori disoccupati, molti dei quali ultra cinquantenni, fuori dal ciclo produttivo, da troppi anni senza nessuna prospettiva.

Serve l’apertura di un tavolo che veda la partecipazione di Enac, che ha una funzione di autority, e di Adr insieme all’impegno delle aziende dell’area aeroportuale per la ricollocazione diretta attraverso un accordo di programma.
Questo non solo è possibile, date le unanimi previsioni di crescita, ma rappresenterebbe un valore politico e un risparmio di fondi pubblici altrimenti destinati a favorire solo le imprese e le agenzie di collocamento.

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