L’addio alla carriera di Cammarelle. Il campione olimpico appende i guantoni al chiodo

3 maggio 2016 | 08:00
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L’addio alla carriera di Cammarelle. Il campione olimpico appende i guantoni al chiodo

Con emozione e tanti applausi, tifosi, allenatori e appassionati rendono omaggio al campione di Pechino 2008, a Milano

Il Faro on line – Per l’ultima volta, Roberto Cammarelle ha alzato le braccia in segno di vittoria, sul ring. Lo ha fatto, il 29 aprile, al termine del suo incontro al Palabadminton, di Milano. Il campione olimpico di Pechino 2008, grande leggenda del pugilato italiano e simbolo degli sport da ring, del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, ha vinto il suo ultimo combattimento, sotto le luci di casa, nel dual match, contro la Francia, dove si è aggiudicato, il suo lastfight. Questo clam, che ha caratterizzato la manifestazione organizzata dalla Federazione Pugilistica Italiana, ha accompagnato la sua tecnica e la sua forza tenace, sul ring, contro il suo avversario transalpino. Cammarelle ha vinto l’oro in Cina, sotto la bandiera a Cinque Cerchi e ha coronato la sua carriera di tanti allori prestigiosi.

Non ha mai mancato alle Olimpiadi, di salire sul podio. Oltre all’oro cinese, ha anche vinto un bronzo ad Atene 2004, nella sua prima Olimpiade e poi si è replicato, con un salto di 8 anni e con in tasca il titolo universale, a Londra, dove è arrivato secondo. Per due volte, ha conquistato il titolo mondiale. Nel 2007 e nel 2009. Nelle edizioni del 2002, 2004 e 2011, ha ottenuto la medaglia d’argento agli Europei. Per ultimi, si celebrano 7 ori. 4 di essi, ai Campionati Europei e 3, ai Giochi del Mediterraneo. Grazie ai suoi allori olimpici, ha ricevuto per ben due volte, due onorificenze di Cavaliere all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana : la prima, nel 2004, dopo Atene e poi, la seconda nel 2008. Entrambe ricevute, sia da Carlo Azeglio Ciampi, che da Giorgio Napolitano. Nella sua splendida carriera, ha disputato 227 incontri, dal 1995 al 2016. 21 anni di sogni, emozioni e tanti pugni.

Pugni, arrivati dal cuore, per onorare uno sport, che lui sempre ha comunicato, nei suoi valori più importanti. Sul ring, come nella vita. Ha scelto Milano, Roberto per terminare il suo cammino da atleta agonista. Nell’anniversario dei 100 anni della sua Federazione di appartenenza, Cammarelle ha appeso i guantoni al chiodo e lo ha fatto proprio, in una competizione che la Fpi ha inserito nel programma, di questi festeggiamenti. Dunque, una festa, nella festa. Il cuore di Cammarelle, nel cuore di tanti pugili, che insieme a lui hanno dato l’anima a quel ring, ogni volta che, senza paura, sono saliti lì sopra, per seguire un istinto. Quello del campione. Nello sport ? Certamente. Ma anche, nella vita. Auguri, grande Roberto.

Alessandra Giorgi