Coccia di Morto, la spiaggia più sporca d’Italia

26 maggio 2016 | 21:00
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Coccia di Morto, la spiaggia più sporca d’Italia

L’83% dei cotton fioc trovati in tutta la nazione è stato contato sull’arenile di Coccia di Morto con 3716 pezzi. Colpa soprattutto della foce del Tevere

Il Faro on line – La Spiaggia Coccia di Morto a Fiumicino è la spiaggia che registra il più alto numero di rifiuti a livello nazionale: oltre 5500 rifiuti in 100 metri. Lo afferma il dossier di Legambiente Beach Litter, la ricerca sui rifiuti presenti nelle spiagge italiane redatto in occasione di “Spiagge e Fondali Puliti”, la campagna di sensibilizzazione e volontariato che vedrà impegnati tanti attivisti del cigno verde nel prossimo fine settimana. La ricerca è stata realizzata con monitoraggi nel mese di maggio di 47 spiagge italiane tra le quali anche 5 spiagge nel Lazio: Coccia di Morto a Fiumicino (RM), due porzioni del Lido Marechiaro ad Anzio (RM), Capocotta a Roma e la spiaggia di Levante a Terracina (LT).

L’area complessiva considerata per i cinque campionamenti è pari a 7600 mq (equivalente di 60 campi di beach volley) e sono stati rinvenuti 7068 rifiuti spiaggiati, il 21% di tutti quelli monitorati a livello nazionale e di questi circa il 94% ha dimensione inferiore a 25 cm. Sul totale dell’area indagata sono stati trovati una media di 1413 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia, dato più elevato del doppio di quello nazionale (media di 714 rifiuti ogni 100 metri).

Sul pessimo risultato di Fiumicino influisce fortemente la presenza, a distanza di qualche chilometro, della foce del Tevere e delle correnti che fanno accumulare su questa spiaggia i rifiuti provenienti dal fiume e quindi dall’entroterra. Dei rifiuti rinvenuti, il 67% è imputabile proprio alla cattiva depurazione, con la presenza di ben 3716 cotton fioc e diversi altri articoli (deodoranti per wc e blister), del totale dei rifiuti, il 97% è plastica.

“Il Tevere riversa nella spiaggia di Coccia di Morto rifiuti di ogni genere, è ora di prenderci cura sul serio del nostro fiume – dichiara Roberto Scacchi Presidente di Legambiente Lazio -. La depurazione, non solo dai nitrati e fosfati disciolti in acqua, ma anche e soprattutto dalle micro-plastiche che evidentemente arrivano intatte fino al mare passando attraverso i depuratori, deve essere messa al centro del rilancio del Tevere stesso che può avvenire solo grazie a dinamiche come la creazione del Parco Interregionale Fluviale, di cui si parla da decenni e che ora la Regione deve urgentemente concretizzare.

La qualità del nostro mare e delle spiagge del Lazio dipende soprattutto da ciò che viene trasportato da fiumi e canali alle foci ed i gestori dei servizi di depurazione devono rendere efficaci gli impianti, mettendo finalmente la qualità dei territori prima di qualsiasi dinamica economica, perché ciò che non viene fermato dai depuratori, e che prima ancora viene gettato colpevolmente nei water con una malsana abitudine, diventa mortale per le spiagge stesse”.

L’83% dei cotton fioc trovati in tutt’Italia è stato contato nella sola spiaggia di Coccia di Morto con 3716 pezzi. Tra i rifiuti che arrivano in spiaggia tramite gli scarichi delle nostre case e, quindi, attraverso i corsi d’acqua e canali abbiamo blister di medicinali, assorbenti e deodoranti per wc e sono stati trovati in maniera copiosa anche nella spiaggia di Capocotta – Ostia (Rm) con il 33% di incidenza sul totale.
(la foto è simbolica)