Assediati i jihadisti dell’Isis trincerati a Sirte

31 maggio 2016 | 12:09
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Assediati i jihadisti dell’Isis trincerati a Sirte

Il Faro on line – Le milizie di Misurata e delle Guardia petrolifere (Pfg) stanno assediando i jihadisti dell’Isis trincerati a Sirte, ex roccaforte del colonnello libico Muhammar Gheddafi divenuta ormai una città fantasma. La maggior parte dei civili, infatti, è fuggito nelle scorse settimane nel timore di un assedio alla città. Gli stessi jihadisti hanno subito ingenti perdite dopo l’attacco ad Abu Ghrein, 110 chilometri a sud-est di Misurata, che ha scatenato la controffensiva delle milizie misuratine.

In queste ore le forze libiche impegnate nell’operazione “Costruzione sicura” stanno tentando di circondare l’Isis dalla fascia costiera della Tripolitania e dal distretto di al Jafra (Giufra in italiano), a sud del Golfo della Sirte. Dalla Cirenaica, intanto, le milizie che difendono i siti della Mezzaluna petrolifera libica, guidate da Ibrahim Jadhran, hanno conquistato oggi il villaggio di al Nawafiliya, considerato la seconda roccaforte dello Stato islamico in Libia dopo Sirte, e avanzano in direzione ovest, stringendo Sirte una tenaglia. 

Le forze misuratine, fedeli al governo di riconciliazione nazionale di Tripoli, hanno annunciato all’emittente televisiva qatariota “al Jazeera” che “gli uomini dell’Isis si stanno preparando a fuggire da Sirte”. Il portavoce dell’operazione militare, maggiore Mohammed al Ghasri, ha annunciato di “avere informazioni che confermano che i miliziani dello Stato islamico stanno preparando i loro gommoni per lasciare Sirte attraverso le acque del Mediterraneo”. L’ufficiale ha spiegato che i jihadisti starebbero usando i civili rimasti come scudi umani per rallentare l’avanzata delle truppe di Misurata.

Grazie ai raid aerei dei caccia da guerra (vecchi MiG-21 e MiG-23) decollati da Misurata, ieri le truppe fedeli al governo di accordo nazionale libico hanno compiuto importanti progressi. Violenti scontri a fuoco si sono registrati tra le milizie di Misurata e lo Stato islamico, che hanno consentito alle primi di avanzare su Sirte con la dovuta cautela per la presenza di mine e trappole esplosive piazzate lungo la strada dagli uomini del sedicente “califfato”.