Malavita, Sinistra Italiana: “Su Anzio chiediamo l’intervento del Prefetto”

8 giugno 2016 | 15:15
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Malavita, Sinistra Italiana: “Su Anzio chiediamo l’intervento del Prefetto”

Si: “Molti personaggi della malavita organizzata sono legati alle cooperative che in questi anni sono state destinatarie di lavori da parte del comune”

Il Faro on line – “Da troppi anni ormai il territorio di Anzio, insieme alla vicina Nettuno, è sotto la lente di ingrandimento dell’antimafia a causa delle infiltrazioni accertate di diversi clan, quali i Gallace e i Casalesi su tutti, senza nessun intervento sostanziale delle autorità competenti. I primi provvedimenti restrittivi risalgono al 1983, cioè oltre trent’anni fa. Altre indagini e sentenze si sono susseguite nel tempo, insieme a gravi fatti di cronaca, come quello che nel 2008 vede coinvolto “un commando partito da Anzio per un agguato che voleva colpire un pregiudicato a Cisterna, dimostrano la presenza sul litorale di una cellula del clan dei casalesi dotata di armi da guerra.” Rapporto mafie nel Lazio a cura dell’osservatorio per la Legalità e la Sicurezza” – lo dichiara in una nota la Sinistra Italiana Anzio.

“Lo scorso 29 febbraio anche la Commissione regionale consiliare speciale sulle infiltrazioni mafiose e sulla criminalità organizzata nel Lazio dedica particolare attenzione alle infiltrazioni mafiose nei territori di Anzio e Nettuno. Secondo quanto apparso sul alcuni siti web, l’indagine “Mala suerte”, che ha portato all’arresto di 14 persone per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegali di armi da fuoco, ci conferma che molti personaggi della malavita organizzata sono legati alle cooperative che in questi anni sono state destinatarie di lavori da parte del comune di Anzio. Tale legame sembra essere presente negli atti delle indagini, con tanto di intercettazioni. Chiediamo esplicitamente a questo punto l’intervento del prefetto di Roma Basilone per far chiarezza e prendere i dovuti provvedimenti senza ulteriore ritardi” – conclude la nota.