Caos treni, the day after: binari out per un incidente

9 giugno 2016 | 14:30
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Caos treni, the day after: binari out per un incidente

Dopo i disagi, le accuse: “Ci hanno lasciati totalmente soli”. Nel mirino dei pendolari finisce anche il Comune di Fiumicino

Il Faro on line – Il giorno dopo del grande caos alla stazione di Torrimpietra, è il momento delle accuse. Il fermo dei treni conseguente alla morte di una donna sui binari, ha provocato ritardi e cancellazioni, ma a finire sotto accusa è la disorganizzazione sia delle Ferrovie, sia del Comune di Fiumicino.

“Già prima delle 13  – racconta Antonella, una delle persone che hanno vissuto l’Odissea – i treni a Termini portavano ritardo, dai 60 ai 120 minuti; alcuni erano stati proprio soppressi. Quindi eravamo già in piena emergenza. C’era un treno che doveva partire poco alle 14, e ci hanno fatto salire. Poi di corsa scendere per andare su quello che sarebbe partito alle 14,27, cosa che non è neanche avvenuta perché si è mosso con ulteriore ritardo. Siamo arrivati a Maccarese intorno alle 15… Ma fino a qui non era ancora successo il delirio”.

Ci racconta… “Dalle 15 in poi è stato il caos. Pur sapendo che stava arrivando gente che sarebbe scesa a Maccarese, non erano stati predisposti i pullman. C’era un solo mezzo, già pieno perché giustamente hanno dato priorità alle persone anziane. Così siamo rimasti a terra, sotto il sole. E nel frattempo che noi ne aspettavamo un altro, dai treni hanno  continuato a scendere persone fino a creare una ressa. Una cosa vergognosa: lasciati senza informazioni, senza acqua, senza cibo, senza mezzi alternativi. E infatti c’è stato anche chi si è messo a litigare, esasperato dalla situazione. Abbiamo rischiato grosso…”

Bloccati a Torrimpietra anche diversi crocieristi, che dovevano tornare a bordo prima che la nave salpasse di nuovo. Altro motivo di tensione, altra esasperazione.“Le Ferrovie hanno mostrato una scarsa capacità di gestire le emergenze – prosegue – ma il Comune di competenza, in questo caso Fiumicino, dov’era? C’era gente che aveva sete, e magari non aveva i soldi per arrivare al bar a comprare l’acqua, ma non si è visto nessuno: né vigili, né protezione civile, nessuno. Bel modo di accogliere i turisti, bel biglietto da visita per i crocieristi, e soprattutto, bel modo di trattare i cittadini”.