Village: arriva l’esposto per presunto danno erariale

9 giugno 2016 | 17:30
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Village: arriva l’esposto per presunto danno erariale

Lo stabilimento, confiscato in via provvisoria, non pagherebbe il canone demaniale dovuto

Il Faro on line – In un periodo così difficile per Ostia, che vede ondate pressoché quotidiane di sequestri e dissequestri di stabilimenti balneari per presunti abusi edilizi, sarebbe opportuno che almeno per il Village, che la Hesperia srl ha affittato per 3 anni a 10 mila euro al mese, esistesse la piena trasparenza amministrativa.

Il Village, confiscato in via provvisoria al clan mafioso dei Fasciani, non pagherebbe infatti il canone demaniale dovuto. I valori delle tabelle Asl, citate nel contratto d’affitto del ramo d’azienda con il quale la società Hesperia srl è stata autorizzata dall’Anbsc a condurre il Village, non sono gli stessi utilizzati dal Municipio X per il calcolo del canone demaniale, tant’è che la perizia tecnica effettuata dall’Hesperia srl e confermata dall’Anbsc restituisce, ad esempio, un numero di metri quadrati di aree commerciali più alto di quello conteggiato dall’amministrazione. 

Dunque, per il Municipio X, ci sono 300 mq di aree commerciali, mentre dalla perizia risultano 30 mq di yogurtheria, 288 mq di ristorante e 140 mq di bar/tavola fredda, per un totale di 458 mq, a cui andrebbero aggiunti quelli del chiosco della spiaggia e della terrazza. Sulla base solo di questi numero stiamo parlando di una differenza dell’importo dovuto di quasi 20.000 euro.Inoltre, dalle rilevazioni da noi eseguite, veranda, magazzini, depositi, ambienti di servizio ad uso della spiaggia, 49 cabine in legno e i due blocchi di bagni occupano una superficie coperta che eccederebbe la somma indicata delle “strutture di facile e difficile rimozione” (quasi 600 mq in più).

Verificare gli abusi è un atto dovuto, ma lo è anche la riscossione dei canoni dovuti, visto per altro che il Comune di Roma sarebbe stato messo in mora dalla Regione Lazio per non aver pagato dal 2009 i canoni demaniali per un importo complessivo di 81.000 euro/anno, soldi dei cittadini.