Coletta: “Strutture aperte nel doposcuola e sportelli d’ascolto”

15 giugno 2016 | 07:30
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Coletta: “Strutture aperte nel doposcuola e sportelli d’ascolto”

Lbc: “Occorre combattere la dispersione e ridurre le disuguaglianze fornendo adeguate opportunità a tutti”

Il Faro on line – “Scontiamo a Latina un alto livello di dispersione scolastica con tanti alunni che non proseguono gli studi negli istituti d’istruzione secondaria. Il fenomeno si registra maggiormente nelle fasce deboli della società: famiglie povere e studenti stranieri o con disabilità.

Nell’osservanza dei dettami costituzionali (art. 3), per la scuola pubblica statale è compito del Comune rimuovere le cause della dispersione e favorire l’adempimento dell’obbligo scolastico finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il 18° anno di età.

Nelle scuola di base si fa tanto, tantissimo – osserva Antonino Leotta, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo N.5 di Via Tasso, sicuro componente del prossimo consiglio comunale in quota LBC – Le scuole accolgono, ad esempio, alunni stranieri di tutte le età in qualsiasi periodo dell’anno scolastico. Tuttavia, quelle che funzionano, sono costrette a cercare, trovare, retribuire i mediatori delle varie nazionalità. Il Comune potrebbe, o meglio dovrebbe, provvedere ad una politica di accoglienza di supporto alle scuole, istituendo un servizio di mediazione culturale che affianchi le scuole pubbliche”.

“L’amministrazione comunale fino ad oggi non è stata attenta all’infanzia – sottolinea il candidato sindaco di Latina Bene Comune, Damiano Coletta – Troppi bambini residenti sul territorio possono essere definiti “bambini senza”: senza libri, mensa scolastica, supporti formativi extrascolastici, giochi, vacanze, cultura sociale, momenti comunitari festosi. Una generazione deprivata dal punto di vista ricreativo-culturale rimarrà esposta nella fase adolescenziale ai rischi connessi al degrado socio-ambientale. Occorre ridurre le disuguaglianze e fornire adeguate opportunità a tutti garantendo alcuni servizi minimi quali il tempo pieno a scuola con mensa scolastica, un percorso formativo-ricreativo e un programma di eventi ludico-comunitari. Il perseguimento di questi obiettivi passa attraverso la messa a disposizione di alcuni plessi scolastici in orario doposcuola, adeguatamente distribuiti sul territorio, con servizio di mensa e di presidio socio-culturale, dove sia assicurato ai ragazzi sostegno formativo e psicologico. In tali strutture andranno organizzati corsi di apprendimento musicale, artistico e artigianale e attività ludico-sportive, oltre ad attività di sostegno in caso di difficoltà nell’apprendimento”.

“Istruzione e formazione sono state trattate come materie di secondo piano – riprende Leotta – e le problematiche relative sono state sottaciute se non addirittura rimosse. Domenica prossima i due candidati a sindaco di Latina saranno sottoposti agli esami dei cittadini. Scegliere il futuro sindaco sulla base dei programmi di politica scolastica sarebbe un criterio fortemente indicativo per il futuro di Latina”. 

Quale sarà l’attenzione della nuova amministrazione per la scuola pubblica, per la promozione culturale e sociale della nostra comunità? Una volta al governo, Lbc si preoccuperà per prima cosa di istituire l’assessorato all’Istruzione Pubblica, ad oggi distribuito tra Diritto allo studio, Servizi Sociali e Lavori Pubblici.

Gli impegni dell’assessorato dovranno essere mirati prioritariamente a garantire quanto recitato dall’art.3 della Costituzione: il potenziamento delle ore di assistenza per gli alunni con disabilità; l’accesso gratuito ai materiali accessori per gli alunni diversamente abili, soprattutto i presìdi per handicap grave; l’acquisto di materiale didattico necessario per il buon funzionamento delle varie scuole; un contributo per l’acquisto dei libri di testo in comodato d’uso; servizi di pre e post scuola attraverso bandi comunali (servizio da pagare al Comune); la generalizzazione dello screening volto ad individuare, nei bambini dai 5 anni di età, problematiche connesse con la sfera dell’apprendimento e dell’emotività; la presenza di psicologi e sportelli d’ascolto in tutte le scuole di ogni ordine e grado; fondi da destinare alle famiglie disagiate per l’acquisto di materiale scolastico; l’eliminazione di quote per asili nido e scuole dell’infanzia in caso di comprovate difficoltà economiche; servizio mensa adeguato e differenziato a seconda delle necessità; servizi di accoglienza a famiglie e alunni stranieri con attivazione del personale per le mediazioni culturali; assistenza alle famiglie povere; servizi di integrazione e inclusione; per disabili e alunni con Bes (Bisogni educativi speciali) protocolli di accoglienza condivisi tra Comune e scuola.