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Porto di Fiumicino, Satta: “Montino doveva chiedere le dimissioni di Monti, non di uscire dall’Authorithy”

"Uscire dall'Autorità portuale non ha senso. Sarebbe come voler cambiare Comune invece di cambiare Sindaco se le cose non vanno in un città…"

Il Faro on line – “In riferimento all’articolo del sindaco Montino, nel quale sferra un attacco all’immobilismo del commissario dell’Autorità Portuale, (già presidente fino al 2015 della stessa) nei confronti del porto di Fiumicino, mi trovo d’accordo con Montino che – se ha memoria – ricerderà bene che il sottoscritto nel gennaio 2015, allora rappresentante delegato dal sindaco, chiese di modificare l’ordine del giorno poi votato nella seduta del consiglio del 5 febbraio, di chiedere le dimissioni del presidente Monti e non di impegnare il sindaco ad una eventuale uscita dalla circoscrizione portuale. Penso che sia giusto fare chiarezza sulla vicenda e alcuni particolari il sindaco li conosce”. A parlare è Luigi Satta, già delegato del sindaco Montino per il settore portuale.

La storia

“Vorrei ricordare – spiega – che nel 1997 gli operatori portuali si unirono e costituendo una associazione denominata APOF, acronimo di Associazione portuale operatori di Fiumicino; l’associazione nel considerare che il porto di Fiumicino viveva in un abbandono totale da parte dello Stato (Genio Civile Opere Marittime) che non investì più su opere fondamentali come l’escavo del porto canale. Tanto per essere chiari, nel porto canale erano di stanza unità navali addette all’escavazioni dell’alveo e della barra che si formava continuamente alla foce del canale, ma dal 1997 che non è ormeggiata più un imbarcazione addetta alla manutenzione dei fondali. Ecco anche, perché nel 2002 su decreto del Ministro, il porto di Fiumicino entrò nel progetto del network portuale con Civitavecchia.

Diverse opere sotto la presidenza di Moscherini furono fatte, anche grazie al prodigarsi dell’Associazione che nel 1998 riuscì a sensibilizzare la presidenza del Consiglio, presentando una relazione strategica sull’importanza geografica del porto con la vicinanza all’aeroporto, già inserito in parte in alcune opere previste dall’evento giubilare del 2000: la presidenza del Consiglio affidò al comune una somma destinata a mettere in sicurezza l’entrata e l’uscita del porto, con il prolungamento di 100 metri del molo sud, dove l’Autorità Portuale costruì un’infrastruttura per l’attracco dei traghetti veloci della Tirrenia della linea Fiumicino Golfo Aranci.

Le attese

Purtroppo dopo qualche anno fu tolta, dopo l’entrata in funzione a Civitavecchia delle nuove navi veloci, molto più grandi più sicure ed economicamente più valide; da allora gli operatori sono in attesa del nuovo porto e della darsena pescherecci (indispensabile per garantire la sicurezza, su la navigabilità e l’ormeggio di tutte le imbarcazioni di stanza nel porto).  In realtà parte di questo disastro è conseguente ai lavori di ricostruzione delle banchine per la messa in sicurezza contro eventuali esondazioni; in poche parole hanno messo in sicurezza una cosa e ne hanno fatto diventare pericolosa un‘altra.

I lavori

I lavori della messa in sicurezza delle banchine nord e sud della fossa traianea (previsti e finanziati dalla protezione civile e gestiti per competenza territoriale dall’Autorità Portuale, comprese le gare di appalto e il controllo dei lavori) prevedevano la demolizione delle vecchie banchine e la ricostruzione come da progetto. Le vecchie banchine però potevano sopportare le onde che si infrangevano sotto le celle per alleggerirne la potenza, diversamente oggi quei lavori hanno ristretto di circa 2 metri la fossa traianea e il livello dell’alveo si è alzato per il mancato escavo che non viene fatto da più di vent’anni; qui la considerazione è d’obbligo, o il progettista delle nuove banchine si è dimenticato di progettarle come erano oppure qualche furbetto non si è attenuto al progetto.

Se nel Febbraio 2015 Montino ed il consiglio avessero votato per le dimissioni del presidente Monti, sicuramente Del Rio avrebbe nominato il contrammiraglio Dell’Anna 18 mesi prima e forse, come afferma il sindaco, la situazione di Fiumicino sarebbe stata meno fallimentare”Purtroppo – conclude Satta – quei lavori fatto all’epoca, oggi creano in situazioni meteo avverse pericolo per l’ormeggio e per gli stessi operatori. Detto tutto ciò sarebbe giusto che Montino con un po’ di coraggio chiedesse le dimissioni di Monti, e non di uscire dall’Authority. Sarebbe come voler cambiare Comune invece di cambiare sindaco se le cose non vanno in un città…”