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Attaccato dalle vespe, giardiniere muore a #modena per choc anafilattico

27 agosto 2016 | 10:31
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Attaccato dalle vespe, giardiniere muore a #modena per choc anafilattico

Attaccato dalle vespe, giardiniere muore a #modena per choc anafilattico

Il Faro on line – Un 53enne impegnato in lavori di giardinaggio è morto per choc anafilattico a causa delle punture di vespe. E’ successo a Limidi di Soliera,nel Modenese. Secondo i primi accertamenti dei Carabinieri, stava tagliando una siepe ai laghetti Arcobaleno quando è stato circondato e punto da più insetti. Potrebbe aver rotto un nido durante lo sfalcio. Un suo collega ha dato l’allarme, ma i sanitari del 118, intervenuti anche con l’eliambulanza, non hanno potuto fare nulla per salvargli la vita.

Il veleno degli imenotteri contiene sostanze che in soggetti allergici possono provocare reazioni gravi, fino ad arrivare allo shock anafilattico. Gli imenotteri nidificano in luoghi soleggiati e asciutti, nelle grondaie, negli anfratti dei muri e sotto i tetti delle case, nelle cave degli alberi e sui rami degli arbusti; sono attratti dalla frutta zuccherina e dagli oggetti sgargianti. Sotto il solleone possono diventare insidiosi nemici di chi trascorre molto tempo all’aria aperta.

I fattori di rischio più rilevanti per le reazioni generalizzate gravi sono la sede della puntura (più pericolose quelle al volto e al collo), l’età (gli anziani sono più a rischio, soprattutto se ipertesi o con patologie cardiache e respiratorie), l’uso di farmaci, antipertensivi, il tipo di insetto (l’ape è più pericolosa della vespa), e il consumo di alcool.

“Un soggetto che dopo una puntura manifesta una reazione mai avuta in precedenza” spiega Gianna Moscato, che dirige il Servizio Autonomo di Allergologia e Immunologia Clinica della Maugeri ” deve andare subito al Pronto Soccorso soprattutto in presenza di sintomi gravi e generalizzati come difficoltà a respirare, senso di mancamento e dolori in zona epigastrica; se invece manifesta una reazione locale estesa deve recarsi dal medico curante che lo indirizzerà a un centro specializzato. I soggetti con una diagnosi accertata di allergia a veleno di imenotteri devono sempre portare con sé un preparato a base di adrenalina per auto somministrazione. L’adrenalina è infatti l’unico potente antiallergico in grado di agire tempestivamente nella fase acuta; quanto prima viene somministrato tanto maggiore è la sua efficacia”.

“Nei soggetti con diagnosi confermata il vaccino” prosegue carlo Biale, il medico che dirige l’ambulatorio “è l’unico trattamento in grado di garantire una protezione completa: è infatti protettivo nel 95-98 per cento dei pazienti trattati”.

Negli Stati Uniti la mortalità per reazioni a punture di imenotteri si aggira intorno a 40 decessi all’anno, in Europa sembra essere di 25-30, ma il dato probabilmente è sottostimato. I soggetti allergici devono comunque adottare norme di prevenzione per evitare il più possibile le punture degli imenotteri: questi insetti pungono solo se vengono minacciati.