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Rio 2016, cominciata l’avventura paralimpica, degli atleti del para – rowing azzurro

1 settembre 2016 | 06:59
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Rio 2016, cominciata l’avventura paralimpica, degli atleti del para – rowing azzurro

Dal 9 all’11 settembre, le gare di specialità, all’ombra del Cristo Redentore, nel Lagoa Stadium

Rio 2016, cominciata l’avventura paralimpica, degli atleti del para – rowing azzurro

Il Faro on line – Sono atterrati sul suolo di Rio, la mattina del 31 agosto, alle ore 10,00 italiane, gli atleti del para – rowing, pronti per le prossime Paralimpiadi di settembre. Dopo essere partiti, la sera del 30, insieme agli altri azzurri, di una parte della delegazione italiana, i componenti delle tre barche qualificate per Rio 2016, hanno iniziato ufficialmente, la loro avventura, all’ombra dei Cinque Cerchi.

C’è grande speranza, per questa edizione della XV Paralimpiade. Dopo, le medaglie vinte alle Olimpiadi, la Federazione Italiana Canottaggio sogna, ancora. E lo fa insieme ai suoi atleti paralimpici, che si dividono in 3 donne e 4 uomini. 7 atleti, in tutto, impegnati nelle specialità del singolo As femminile e maschile, insieme al quattro con LtaMix.

Con loro, in appoggio e sempre presente, il Capo Settore Dario Naccari, con i collaboratori, Cristina Ansaldi e Giovanni Santaniello, che condurranno gli equipaggi impegnati, nelle regate paralimpiche, dal 9 all’11 settembre.

Ecco la formazione del canottaggio paralimpico a Rio 2016:

SINGOLO AS FEMMINILE: Eleonora De Paolis. SINGOLO AS MASCHILE: Fabrizio Caselli. QUATTRO CON LTA MIX: Valentina Grassi, Tommaso Schettino, Florinda Trombetta, Luca Lunghi, Giuseppe Di Capua-timoniere.

LEGENDA PARA-ROWING

LTA (LEGS–TRUNK–ARMS): l’atleta utilizza tutto il corpo: gambe, tronco e braccia. Appartengono a questa categoria atleti ed atlete non vedenti, amputati ad un arto o con altre minime disabilità fisiche.

AS (ARMS-SHOULDERS): l’atleta utilizza solo le braccia e le spalle. Appartengono a questa categoria tutti gli atleti e le atlete che hanno subito lesioni alla colonna vertebrale e compromesso l’uso delle gambe e del tronco.

Foto : M.Iacovelli – Canottaggio.org