la recensione

The Witch, dramma familiare e ritratto storico, più che un horror

5 settembre 2016 | 08:00
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The Witch, dramma familiare e ritratto storico, più che un horror
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The Witch, dramma familiare e ritratto storico, più che un horror
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The Witch, dramma familiare e ritratto storico, più che un horror
The Witch, dramma familiare e ritratto storico, più che un horror

The Witch è un gioiello raro capace di lasciare un’inquietudine mista a fascino nel cuore dello spettatore che verrà condotto per mano nei meandri dell’orrore

The Witch, dramma familiare e ritratto storico, più che un horror

Il Faro on line – Guardando The Witch viene automatico chiedersi se abbia senso al giorno d’oggi parlare sempre e comunque di generi cinematografici. Negli ultimi anni sono usciti una serie di film che la categorizzazione l’hanno sistematicamente distrutta, specie in relazione a quello che, per l’appunto dovrebbe essere etichettato come “film di genere”.

Pensiamo al cinema ipervisuale di Nicolas Winding Refn che con la sua produzione filmica ancora oggi si divincola abilmente da una qualsiasi corrente cinematografica, o ancora prima pensiamo al leggendario David Lynch e al suo cinema degli Orrori che non può essere categorizzato come horror. La lista potrebbe andare avanti all’infinito, tra geni del cinema come Kubrick e Cronenberg, passando per Carpenter, e il film oggi in analisi rappresenta proprio quell’ambiguità che appartiene proprio al grande cinema.

The Witch, film sensazione del 2015 è finalmente arrivato con imperdonabile ritardo nel Bel Paese e si, a ragione è ancora il film dell’orrore dell’anno dopo quasi un anno, che sarebbe limitante definire horror”.

L’opera prima dello stupefacente Robert Eggers è così ricca di sottotesti, atmosfere e ispirazioni che alla fine i momenti horror finemente dosati (e davvero inquietanti) si fondono perfettamente con il contesto storico in cui si muovono i protagonisti della vicenda.

LA SELVA OSCURA

Nel diciassettesimo secolo una famiglia di contadini si trasferisce ai margini di una inquietante foresta del New England per costruire una fattoria. Appena arrivati, il figlio appena nato viene affidato alla giovane Thomasin (l’angelica e finemente algida Anya Taylor-Joy) che in un momento di distrazione lo perderà di vista.

Questo verrà portato nel cuore della foresta da una presenza oscura, una inquietante strega dei boschi che lo ucciderà, offrendolo in sacrificio a chissà quale diabolica entità in un inquietante sabba nero.

In quel momento tutto cambia, la famiglia viene chiamata ad affrontare i mostri che ha dentro, e Thomasin si troverà a  far fronte alle sue ambiguità, in un momento in cui l’infanzia lascia il posto alla pubertà e in cui la purezza viene scardinata, lasciando la porta aperta a un’eventuale oscurità che instillerà nello spettatore e nei personaggi del lungometraggio il dubbio portante di tutto il film: èThomasin essa stessa una strega?

L’ORRORE DI UNA FAMIGLIA CHE SCOPRE SE STESSA

Eggers amalgama il dramma familiare e il fine ritratto storico dalla messa in scena impeccabile con momenti di puro terrore finemente inanellati, creando un affresco completo e indimenticabile, un bignamino su come un horror storico va affrontato e un dramma familiare dissezionato su schermo.

The Witch è un gioiello raro capace di lasciare un’inquietudine mista a fascino nel cuore dello spettatore che in modo del tutto naturale e consequenziale verrà poi condotto per mano nei meandri dell’orrore più atavico. Il tutto visto attraverso  i tumulti dell’angelica Thomasin, e di una famiglia di coloni che si fa strada in una Nuova Terra inesplorata che non perdona.

Consigliatissimo.