Seguici su

Cerca nel sito

#libia, Sarraj apre ad Haftar, presto un nuovo governo

Libia, il monito del Generale Tobruk, ci vuole leader con grande esperienza militare

Più informazioni su

#libia, Sarraj apre ad Haftar, presto un nuovo governo

Il Faro on line – Fayez al Sarraj apre a Khalifa Haftar. Una nuova fase di dialogo e riconciliazione nazionale dove “nessuno è escluso” potrebbe aprirsi in Libia dopo l’annuncio del presidente del Consiglio presidenziale di avviare consultazioni per la formazione di nuovo governo nelle “prossime settimane” che includerebbe anche il generalissimo. Tripoli ritenta il dialogo con il comandante in capo delle forze armate di Tobruk, protagonista nelle scorse settimane di un blitz nell’area della Mezzaluna petrolifera sottraendo il controllo dei porti ad una milizia fedele alla capitale. Ma la strada sembra più complicata del previsto.

In una conversazione con l’Ap Haftar ha affermato che la Libia dovrebbe essere guidata da un leader con “un’esperienza militare di alto livello”, sottolineando che il suo esercito riconosce solo l’autorità del parlamento della città dell’est che ha respinto il governo di unità sostenuto dall’Onu. In un serie di interviste a France 24 e al quotidiano saudita Asharq al-Awsat, Sarraj ha dichiarato che “non opporrà alcun veto contro nessuna persona nella formazione del nuovo governo. La porta è aperta a tutti. Questo appello lo rivolgiamo a tutte le parti e a tutti i militari”. L’obiettivo è “riunire tutte le identità libiche e le loro correnti” del Paese.

“Nessun disaccordo personale con Haftar – ha aggiunto – quello che ci unisce è realizzare la stabilità”. Tra i due uomini forti del Paese “non manca comunque qualche contrasto”, ma “quello che vogliamo costruire è un’istituzione militare unita, sotto una direzione e volontà politica”, dunque controllata da Tripoli. Il nodo della questione riguarda il ruolo delle forze armate. La capitale chiede che in base all’accordo siglato in Marocco a dicembre i militari siano soggetti al suo controllo, ma Tobruk ed il generale respingono l’intesa di Skhirat. Nella lotta all’Isis a Sirte “non c’è stato alcun ritardo”, ha aggiunto Sarraj elogiando poi “il coraggio dei combattenti e dei giovani” che hanno “fatto molte cose e ancora poco resta da fare”.

Da maggio le milizie di Misurata hanno lanciato un’offensiva militare a Sirte per cacciare lo Stato islamico. Con l’aiuto dei raid aerei Usa i miliziani hanno relegato i jihadisti in un’area di pochi chilometri quadrati nel centro della città, ma nelle ultime settimane la campagna, giunta alle sue fasi finali, ha subito una battuta di arresto. Riguardo ai migranti Sarraj ha respinto la proposta ungherese di creare un grande campo di rifugiati in Libia. “Siamo un Paese di transito, installarvi i migranti non è la soluzione”.

Il leader di Tripoli ha poi chiesto che si trovino “soluzioni radicali nei loro Paesi di origine”, per salvarli dai pericoli che affrontano nei barconi della morte verso l’Europa”, “condividendo gli sforzi, controllando le frontiere e con l’aiuto della comunità internazionale”. Intanto “una fonte vicina” a Haftar citata dalla testata online Sputnik ha negato che le forze del generale abbiano chiesto a Mosca di fornire loro armi e mezzi bellici, come invece aveva scritto il quotidiano Izvestia citando una non meglio identificata fonte diplomatica russa. (fonte:ansa)

 

Più informazioni su