#ardea, nota del Comune sul servizio mensa scolastica

30 settembre 2016 | 15:14
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#ardea, nota del Comune sul servizio mensa scolastica

L’amministrazione ha predisposto per tempo tutto ciò che occorreva per procedere in maniera

#ardea, nota del Comune sul servizio mensa scolastica

Il Faro on line – Diversi genitori in questi giorni si stanno presentando in Comune per l’iscrizione dei loro figli al servizio della mensa scolastica (ormai fuori tempo massimo, visto che la data di scadenza era già stata segnalata agli istituti comprensivi di Ardea 2 e 3 e che il Comune ha invitato già in estate a procedere alla regolarizzazione). L’amministrazione ha predisposto per tempo tutto ciò che occorreva per procedere in maniera regolare ma l’esistenza di ritardatari e morosi cronici – cattiva abitudine – ha portato il Comune a lavorare in via emergenziale. Così sono capitati giorni nel corso dei quali i dipendenti hanno iniziato il loro lavoro (senza alcun riconoscimento di straordinario) sin dalle 6.30 del mattino (oggi il primo utente è stato ricevuto alle 7.40). Basti pensare che dal 26 settembre a oggi l’ufficio scuola comunale ha ricevuto circa 400 genitori “ritardatari”.
Calcolando circa due visite a genitore (la prima per conoscere quanti soldi dovevano e la seconda per la presentazione dell’avvenuto pagamento e l’iscrizione) ci sono state circa 800 visite allo sportello.  L’amministrazione, nonostante la scadenza dei termini, sta comunque accettando le domande e ha inviato e invia aggiornamenti della lista dei ragazzi iscritti sia agli istituti sia al gestore del servizio mensa. E’ comunque da sottolineare che, per rendere più veloce l’attivazione del servizio, i genitori dovrebbero inviare via email – o comunque presentare – le copie degli avvenuti pagamenti dei pasti (che devono essere registrati). In qualche caso, infatti, ciò non è avvenuto o se è successo è accaduto con ritardo. In altri casi, inoltre, nonostante la firma del piano di rientro dal debito, alcune famiglie non hanno adempiuto a quanto promesso.
Per casi del genere, chi ha una reale indigenza può rivolgersi direttamente ai servizi sociali comunali. Ma in qualche caso alcuni cittadini hanno dichiarato ai dipendenti di non volersi rivolgere a loro perché non hanno intenzione di far controllare il proprio Isee. Ad oggi, comunque, l’amministrazione si fa carico del costo totale per circa 70 famiglie (per un centinaio di bambini) che sono prese in carico dai servizi sociali per una riconosciuta e chiara necessità di ottenere l’esenzione del servizio mensa.