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Il circo a #fiumicino, il commento del Vicepresidente Avar

30 settembre 2016 | 08:02
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Il circo a #fiumicino, il commento del Vicepresidente Avar

Secondo: ”Ritengo sia opportuno, per chi di dovere, rivedere obiettivament’ l’articolo 13 del regolamento per la tutela degli animali”

Il circo a #fiumicino, il commento del Vicepresidente Avar

Il Faro on line – ”Leggendo i vari interventi in merito al circo a Fiumicino, tra cui quello del sindaco Esterino Montino, mi è venuto da riflettere. Quindi, leggendo più ‘attentamente’ il contenuto dell’art. 13 del regolamento per la detenzione e la tutela degli animali laddove si cita ‘…ad eccezione di quelle autorizzate previo parere dell’Ufficio comunale per la tutela degli animali, sulla scorta del parere sanitario da parte del Servizio Veterinario. È vietato l’impiego di animali di qualsiasi specie come richiamo del pubblico per esercizi commerciali, mostre e circhi, senza la preventiva autorizzazione dell’Ufficio comunale per la tutela degli animali, che valuta insindacabilmente la richiesta, tenendo conto delle sue finalità e delle modalità previste’, mi è  venuto spontaneo sottolineare quanto segue” – dichiara in una nota il vicepresidente Avar Ugo Secondo.

”Questa ‘eccezione’ vìola le direttive di tutto l’articolo 13 perché o è vietato o non è vietato – continua il Vicepresidente Avar -. Non possono esistere casi di “eccezionalità” con parere di un Ufficio previo parere del Servizio Veterinario laddove tale parere è ‘forse’ limitato al burocratico controllo delle vaccinazioni previste e alla assenza di malattie infettive; forse va considerato uno stato psico-fisico di sofferenza per un elefante che si dondola avanti e indietro continuamente come un’ebete oppure tenta con la proboscide di gettarsi polvere, acqua o erba (che non trova) sulla schiena come fanno i suoi simili nella loro savana per sopperire al caldo e difendersi dagli insetti; ”forse va considerato uno stato psico-fisico di sofferenza per la tigre del bengala che ha creato quasi un solco del suo andirivieni dentro la sua gabbia”.

Forse va considerato uno stato psico-fisico di sofferenza per l’ippopotamo – insiste Secondo -, nome scientifico hippopotamus amphibius, dal greco ‘cavallo di fiume’ ….costretto tutto il giorno nel suo recinto circolare di neanche 10 mt di diametro senza la minima possibilità di bagnarsi, mentre nel suo habitat starebbe tutto il giorno ‘a mollo’ e così via per tutti gli altri animali presenti, strappati alla loro natura. Al giorno d’oggi, per far conoscere ai nostri ragazzi l’esistenza di una tigre o di un elefante, ci sono tantissimi ed eccezionali documentari che narrano con spettacolari riprese fin nei minimi particolari la vita di questi animali nel rispetto del loro habitat. Questa del circo è senz’altro la forma più falsa e violenta di spettacolo con animali esotici, anche se per la Asl sono in regola con le vaccinazioni”.

”Per concludere ritengo sia opportuno – sottolinea in Vicepreside Avar -, per chi di dovere, rivedere ‘obiettivamente’ l’articolo 13 del regolamento per la tutela degli animali”.