crioconservazione

Staminali, le potenzialità del cordone ombelicale

3 ottobre 2016 | 22:21
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Staminali, le potenzialità del cordone ombelicale

La raccolta cellule staminali è importante per l’utilizzo che ne può fare il donatore e i propri familiari.

Il Faro on line – Il cordone ombelicale è un organo che permette lo scambio di nutrimenti tra mamma e feto durante la gravidanza. Spesso 2 cm e lungo circa 50 cm, il cordone ombelicale è di colore madreperla. All’interno del cordone scorre del sangue ricco di cellule staminali. La raccolta cellule staminali è importante per l’utilizzo che ne può fare il donatore e i propri familiari.

Dato che ha origine nella placenta della mamma, il sangue che lo attraversa viene definito il più delle volte “sangue placentare” oltre a “sangue del cordone ombelicale”. Tramite i vasi del cordone ombelicale, ossia una vena ombelicale, circola il sangue del feto che porta i nutrienti e il sangue ossigenato al feto.

La stessa funzione è portata avanti da due arterie che trasportano dal feto alla placenta il sangue con anidride carbonica e cataboliti, ossia i prodotti di scarto derivanti dalla demolizione di proteine e amminoacidi. A racchiudere arterie e vena ci pensa un tessuto connettivo mucoso chiamato gelatina di Wharton.

La placenta permette lo scambio di sostanze nutritive, dell’ossigeno e di tutte le sostanze di scarto dovute alle funzioni vitali del bambino. Inoltre la placenta tiene separati i due circoli sanguigni appartenenti a mamma e bebè.

Nel momento in cui viene effettuato il taglio del cordone, avviene la chiusura delle arterie e della vena ombelicale, processo che viene definito tecnicamente “cessazione del circolo ombelicale”.

Questo evento avviene in maniera graduale e segue tempistiche che variano da bambino a bambino. A livello generale, si stimano dai 3 ai 15 minuti perché si verifichi la cessazione del circolo cordone ombelicale, ma può volerci anche di più.

È importante sapere che il cordone ombelicale ha in sé un enorme potenziale: racchiude infatti all’interno tra i sessanta e gli ottanta centimetri cubici di sangue ricco di cellule staminali definite “staminali cordonali”.
Queste cellule possono essere crioconservate per diversi anni e utilizzate a fini terapeutici. Tutto questo può avvenire grazie alla “conservazione del cordone ombelicale” che può essere privata o pubblica.

Mentre nel primo caso le staminali vengono conservate in una biobanca e restano a disposizione del donatore e dei familiari, nel secondo caso il sangue viene raccolto e conservato in una banca del cordone ombelicale pubblica e le cellule sono a disposizione della collettività.

Le cellule staminali vengono già impiegate nella medicina per il trattamento di patologie quali leucemie, linfomi e tante altre¹. Diversi studi clinici stanno verificando l’utilità delle cellule staminali del cordone ombelicale per il trattamento di malattie come il diabete, il morbo di Parkinson o l’Alzheimer, oggi ancora senza cura. Sono tanti i casi di successo e i trapianti di staminali cordonali nel mondo, attualmente 35.000², che hanno migliorato se non salvato tante vite.

Per maggiori informazioni: www.sorgente.com

Fonti