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Intervista ad Augusto Barbini Sambucioni. La nuova stagione dell’Asd Yoshokan, il karate olimpico e Roma 2024

L’Europeo a novembre, in Italia. Il desiderio di vedere il mondo del karate tutto unito verso Tokyo e la speranza delle Olimpiadi a Roma. Trasparenti ed orientate verso il futuro

Intervista ad Augusto Barbini Sambucioni. La nuova stagione dell’Asd Yoshokan, il karate olimpico e Roma 2024

Il Faro on line – E’ tempo di cominciare una nuova stagione agonistica ed un nuovo anno sportivo. Lo sta facendo l’Asd Yoshokan di Ostia Lido, che mediante le sue tre sedi, nel X Municipio, ad Ostia, Infernetto ed Axa, sta programmando le diverse attività sportive e di wellness, per il 2016/2017. In questo modo, lo scorso 1 ottobre, presso il Centro Sportivo Heaven dell’Infernetto, si è tenuto un Open Day, nel quale sono stati presentati i corsi, che verranno messi a disposizione degli iscritti. Sono stati tanti i partecipanti, che nelle aree dedicate, hanno praticato judo, karate, mma, brazilian jiu jitsu, kendo, aikido, boxe e krav maga. Queste discipline sono state messe a disposizione, di chi, nel nuovo anno, vorrà praticarle o continuare a farlo. Attraverso la presenza dei specifici maestri, i molti appassionati hanno svolto, questi sport, con entusiasmo e passione.

In occasione di questa giornata, Il Faro on line ha sentito il campione del mondo di karate, della World Karate Confederation, Augusto Barbini Sambucioni, presente sul tatami, per guidare da maestro, gli allievi di karate. E gli argomenti con lui affrontati, sono stati tanti. La stagione agonistica dell’Asd Yoshokan. Come anche, i temi più attuali dello sport. Come quello del karate olimpico e della candidatura di Roma 2024.

Questo è stato il suo pensiero, espresso per i lettori di testata.

Qual è il significato di questo Open Day ? Quali sono i corsi in programma, nel 2016/2017?

Abbiamo organizzato questo Open Day, per tutte le attività che sono presenti all’Asd Yoshokan. Daremo seguito con un altro evento su Ostia. Inseriremo anche il kendo. Si sta delineando un programma di discipline, che comprende quelle delle abituali arti marziali giapponesi, insieme agli sport da combattimento, come anche quelle che riguardando la difesa personale. Tra cui, il krav maga. Non ultimo, di mattina, ci sono in progettazione, con avvio già avvenuto, dei corsi dedicati al fitness. Abbiamo due anime nella nostra palestra. Una da combattente, nel pomeriggio ed una da wellness, nella mattina.

Quali sono gli obiettivi agonistici, di quest’anno?

Nei vari settori, l’attività continua. Prevalentemente, per judo, karate ed mma. Per la parte agonistica. Per i ragazzi si svolgerà questo mese, la Coppa Italia Wadokai, a Palestrina, per agonisti e pre agonisti. A metà novembre, ci sarà la Coppa Europa in Svizzera. Ci confronteremo, con molte nazioni continentali. In seguito, ci sarà in grande appuntamento, dell’Europeo Wkc, in Italia.

Quali sono le tue impressioni, circa l’elezione del karate, a sport olimpico?

Sono contento che venga annoverato finalmente, tra le discipline olimpiche. Comunque è una possibilità, che si apre, per dimostrare ciò che il mondo del karate, vale, soprattutto a livello di organizzazione. Spero che, dopo Tokyo verrà confermato. Spero resti in lista. La mia speranza è che le organizzazioni internazionali si esprimano e si stringano tutte insieme, dedicandosi in armonia, ai propri comuni obiettivi. L’unione fa la forza. Spero che dai soggetti internazionali, come dall’Italia, arrivino delle linee buone di sviluppo, che possano creare delle situazioni, in cui crescere insieme. La mia proposta personale è che il Coni, in particolar modo la Fijlkam, possa organizzare ad esempio, dei trials, come accade negli Stati Uniti. Gare a punteggio. Chi ne prende di più, ha il diritto di essere selezionato per partecipare alle Olimpiadi. Spero si dia modo a tutti di confrontarsi. Il più forte si vede poi, sul tatami.

Qual è il tuo pensiero, sulla candidatura di Roma 2024?

Da cittadino, penso che ci siano altre priorità, da prendere in considerazione. Esigenze, che potrebbero essere comuni, ad una iniziativa come quella delle Olimpiadi. Il problema è stare nella testa di chi gestisce. L’importante è sfruttare le Olimpiadi, per ricavarne un bene comune. Da sportivo mi spiace, sia stata rigettata, la candidatura. Non posso negarlo. Ho seguito i Giochi di Rio. Sono nato in Brasile ed essi mi hanno trasmesso una poesia struggente e passionale. Bella. Mi spiace che il progetto olimpico non prosegua. Da imprenditore, mi chiedo: possibile che, gli italiani non siano in grado di organizzare un grande evento del genere, in modo coerente? In questo caso, sono speranzoso nei giovani. La globalizzazione dei valori deve riflettere, anche in questo.