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#Ostia, Assogna: “L’intervento di Renzi alla Leopolda conferma i toni di rottura verso il Paese e il Pd”

9 novembre 2016 | 08:00
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#Ostia, Assogna: “L’intervento di Renzi alla Leopolda conferma i toni di rottura verso il Paese e il Pd”

Il Segretario del Psi: “Votiamo no per cambiare in meglio”

#Ostia, Assogna: “L’intervento di Renzi alla Leopolda conferma i toni di rottura verso il Paese e il Pd”

Il Faro on line – “Sembrava che Renzi, dopo l’eccessiva personalizzazione del Referendum che vedeva il prevalere del No, volesse spersonalizzarlo per evitare che il voto fosse un pronunciamento sul suo Governo e la sua persona, in crescente indebolimento e consenso, salvo tra i Banchieri, la Confindustria, i Petrolieri, Marchionne e gli stessi Editori dei Giornali. Questa scelta lo aveva portato per potersi rivolgere, come aveva espressamente detto, agli elettori del Centro-Destra, più disponibili ai richiami demogogici, mentre considera quelli del Centro-Sinistra “già conquistati al No”, essendo più sensibili alle tutele e ai diritti democratici, colpiti con la Schiforma Costituzionale, che cancella il diritto di voto e di scelta dei Senatori e delle Province da parte dei cittadini. contravvenendo al princìpio Costituzionale che la sovranità spetta al popolo” – è quanto dichiara in una nota Gioacchino Assogna Segretario Psi del X Municipio.

Per cercare di recuperare i voti di Sinistra Renzi si è aperto formalmente a cambiare l’Italicum e la norma sulla elezioni dei Senatori, smentendo a parole il giudizio trionfante precedentemente espresso che l’Italicum “lo avrebbero copiato da tutte le nazioni Europee”. La cosiddetta intesa raggiunta nel Comitato del Pd, comprensivo di Cuperlo di una delle minoranze interne, prevede l’abolizione del ballottaggio, sostituito da un premio di maggioranza da quantificare, unitamente ad un sistema elettorale basato sui collegi, senza chiarire se sono di tipo maggioritario oppure proporzionale. L’altra Sinistra del Pd che si riconosce in Bersani e Speranza non lo ha sottoscritto in quanto è un documento senza valore normativo se non viene presentato in un articolato di legge che “è rinviato a dopo il Referendum”, accreditando l’ipotesi che se vince il Si tale proposta rimarrebbe sulla carta e soltanto se vince il No ci sarà la certezza delle modifiche alla Legge elettorale”.

Con l’intervento duro e di rottura con Bersani e la minoranza Pd, in verità Renzi sta cambiando il terreno di propaganda elettorale riportandolo sulla sua persona, in quanto ha visto che la spersonalizzazione di queste settimane non ha prodotto gli spostamenti elettorali a suo favore. E’ probabile che in queste settimane accentuerà il discorso dei pericoli di un vuoto di Governo con la sua sconfitta e la conseguente drammatizzazione per le istituzioni e per l’economia. Già abbiamo detto che la vittoria del No al Referendum darebbe un forte segnale di cambiamento per proposte di riforma migliori ed una nuova fase della vita politica con il coinvolgimento delle forze del rinnovamento del Centro-Sinistra e all’interno sia del Pd, che del Psi”.

“Spetta al Presidente della Repubblica trovare le forme per il proseguimento della legislatura, possibilmente fino alla scadenza naturale, mentre Renzi potrebbe essere tentato di andare in primavera alle elezioni anticipate a prescindere dalla vittoria oppure della sconfitta al Referendum. La riunione, come sempre, è aperta a tutti coloro che sono interessati al confronto su questa particolare situazione politica” – conclude Assogna.