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La Protezione Civile di #Fiumicino appiedata. Niente soldi per le assicurazioni e per la benzina. Si ferma la macchina dei soccorsi

12 novembre 2016 | 08:18
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La Protezione Civile di #Fiumicino appiedata. Niente soldi per le assicurazioni e per la benzina. Si ferma la macchina dei soccorsi

Ieri un pioppo è caduto in viale Traiano, ma non si è potuto effettuare l’intervento. Nonostante le rassicurazioni, nessun bonifico è arrivato dallo scorso aprile

La Protezione Civile di #Fiumicino appiedata. Niente soldi per le assicurazioni e per la benzina. Si ferma la macchina dei soccorsi

Il Faro on line – La macchina dei soccorsi si è fermata. Lo avevamo detto, annunciato, scritto. C’erano state anche segnalazioni via social network e un intervento dell’opposizione.
Di più: era sceso in campo il Sindaco in persona, che aveva convocato una riunione alla presenza del Segretario generale, del dirigente dell’Ufficio finanziario nonché dei due dirigenti della Polizia municipale. Tutto per sboccare i fondi, bloccati da aprile, destinati alla Protezione civile. Intendiamoci, non “stipendi”, in quanto la Protezione civile si muove su una base di volontari, ma i denari necessari a pagare le assicurazioni delle persone che intervengono (casomai si facciamo male), le assicurazioni degli automezzi, indispensabili per poter circolare, e la benzina. Nulla di trascendentale, eppure fondamentale per garantire un’operatività che altrimenti viene meno. E così è stato.

Il vento forte di ieri – e meno male che non si è tramutato in tromba d’aria – ha provocato la caduta di un pioppo su viale Traiano. Ma la chiamata alla protezione civile Nuovo Domani non è andata a buon fine: impossibile far uscire mezzi scoperti di assicurazione e senza benzina (il benzinaio dove normalmente si serve la Protezione civile ha chiuso i rubinetti, troppo alto il debito), impossibile rischiare una denuncia penale per aver fatto intervenire un ragazzo senza copertura assicurativa.

Ma la denuncia penale adesso la rischia lo stesso Sindaco, in quanto responsabile primo e ultimo del buon funzionamento del servizio di emergenza sul territorio. E sarebbe una beffa, in quanto Montino è l’unico che si sta davvero spendendo per questa causa, convocando riunioni,  dando disposizioni, spingendo affinché la macchina amministrativa si muova. Ma nonostante questo, non si è mosso nulla, Tutto è rimasto fermo, così come le auto della Protezione civile. E incrociamo le dita…

Ci risulta – da dati non ufficiali – che ieri mattina il responsabile della Protezione civile si sia recato al Finanziario per chiedere conto di un bonifico mai arrivato, e si è sentito rispondere che forse la prossima settimana si sarebbe mosso qualcosa. Un atteggiamento che in qualche modo costringe alla questua gli uomini destinati all’intervento in caso di calamità, quasi che quei soldi fossero per un pagamento personale (il che peraltro, in caso di un altro servizio, sarebbe comunque più che legittimo. I soldi vanno erogati infatti su base di un contratto, non è giusto costringere a mendicarli).

Nella scorsa riunione, venne fuori che il problema era dovuto all’inserimento della Protezione civile nel novero delle aziende (e non dei servizi essenziali), che non vengono pagate con regolarità ma quando c’è disponibilità di cassa. Scoperto l’arcano, sembrava che tutto potesse risolversi nel giro di 48 ore. E invece…

Fermo anche il soccorso animali

E’ stato il primo servizio a bloccarsi per mancanza di fondi. Tra i vari compiti della Protezione civile c’è anche quello di pronto soccorso per randagi o cani smarriti (o peggio seviziiati). Per un po’ ha funzionato alla grande, poi ci si è scontrati contro il muro delle promesse non mantenute, delle fatture non pagate, della burocrazia che complica invece di semplificare. E’ stato il primo servizio a subiro lo stop per mancanza di fondi, mentre il soccorso ai cittadini è proseguito o con anticipazioni di cassa, o con anticipazioni personali del presidente e dei volontari. Fino a oggi.