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Stefano Parisi lancia il suo movimento, Energie per l’Italia

19 novembre 2016 | 10:59
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Stefano Parisi lancia il suo movimento, Energie per l’Italia

Per Parisi vuole essere una proposta liberal-popolare, non moderata ma radicale, alternativa a Renzi e Grillo.

Stefano Parisi lancia il suo movimento, Energie per l’Italia

Il Faro on line – Scaricato da Silvio Berlusconi, per le crescenti divergenze con la Lega, StefanoParisi ha deciso di non lasciare l’impegno politico ma, al contrario, di avviare un suo movimento autonomo che raccolga gli elettori di centrodestra delusi. Si chiama ‘Energie per l’Italia’, lo slogan del MegaWatt tour, e vuole essere una proposta liberal-popolare, non moderata ma radicale, alternativa a Renzi e Grillo. “Non un partito delle tessere e nemmeno un partitino, ma un’ambizione in più, quella di rinnovare la politica a partire dal centrodestra”, ha detto l’ex manager. L’operazione è però anche il tentativo di impedire che quell’area politica finisca – tutta – nella scia trumpista di Matteo Salvini.

L’accusa di tradimento

“Tradito politicamente da Berlusconi? No, perché non eravamo fidanzati. E non sono stato nemmeno licenziato, perché non sono mai stato assunto”, ha risposto Parisi ai giornalisti al termine di una lunga conferenza stampa in un grande albergo dietro il Duomo di Milano.

Certo, ha sottolineato l’ex candidato sindaco, con Berlusconi “ho avuto un rapporto libero, gli ho proposto un progetto di rinnovamento che all’inizio gli era piaciuto: sono convinto che questo progetto di rinnovamento sia importante e che così com’é Forza Italia non va avanti“. Parole che hanno approfondito il distacco fra Parisi e le gerarchie del partito berlusconiano, che non hanno mai amato il suo ruolo. Pochi hanno anzi commentato il suo rilancio di oggi accolto da una fredda “indifferenza”.

Le reazioni

“Parisi – ha twittato Maurizio Gasparri – fonda un suo movimento. Libero di farlo. Alcuni di FI continueranno a organizzargli riunioni?”. Micaela Biancofiore ha ironizzato sull’ex manager che “vuole dare lezioni a Berlusconi su come si vincono le elezioni”, replicandogli che “Forza Italia ha perso voti perlopiù per i tanti sedicenti delfinetti che l’hanno guidata pro domo propria senza nemmeno pallidamente somigliare a chi l’ha fondata”. Poco altro.

Dalla Lega, la reazione non cambia. Matteo Salvini da Mosca resta convinto di quello che va dicendo ormai da mesi: “Il progetto di Parisi non esiste, e non commento le cose che non esistono. C’è chi si autoproclama capopopolo senza avere il popolo”.

Stesso giudizio, nella sostanza, anche da Roberto Maroni. Per Ignazio La Russa, di Fdi, la mossa di Parisi è comunque “un atto di chiarezza”, anche se la futura leadership del centrodestra si deciderà, a suo avviso, solo in un modo: le primarie. “Non so perché si abbia paura nella nostra metà campo di confrontarsi con il popolo”, rilancia Giorgia Meloni che arriva anche a fare una data precisa per le primarie del centrodestra: il prossimo 5 marzo 2017.

Il futuro

Quanto fiato avrà l’iniziativa autonoma di ‘Energie per l’Italia’ lo si vedrà nelle prossime settimane. Per il momento Parisi tiene a distinguersi dagli altri sul piano programmatico. Lui si è detto europeista, per esempio. Ha affermato che voterà No al referendum costituzionale, ma “non per cacciare Matteo Renzi, perché pensiamo che Renzi debba andare via con elezioni democratiche”. E poi, ha sottolineato, “bisogna essere seri con gli italiani, non raccontare balle e dire ad esempio che bucando tre gommoni e con le ruspe risolviamo il problema dell’immigrazione”. (fonte: ansa)