#Ardea, rischio igienico altissimo alle Salzare, palazzina D

28 dicembre 2016 | 20:00
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#Ardea, rischio igienico altissimo alle Salzare, palazzina D
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#Ardea, rischio igienico altissimo alle Salzare, palazzina D

Oggi alle Salzare sopralluogo nella palazzina “D” con il responsabile dell’igiene urbana Dott. Andrea Serpieri-

#Ardea, rischio igienico altissimo alle Salzare, palazzina D

Il Faro on line – Sopralluogo  nella palazzina “D” del complesso immobiliare delle Salzare con il responsabile dell’igiene urbana venuto apposta da Napoli, con il Dott. Andrea Serpieri, con il rappresentante del sito di smaltimento, con il direttore dei lavori e soprattutto con l’assessore all’ambiente Lucia Anna Estero per programmare l’immediata bonifica del piazzale antistante, degli scantinati e delle scale dal materiale ingombrante, e rifiuti oltre a rifiuti bruciati.

La situazione nel complesso è di rischio igienico sanitario, se non a rischio epidemia, visto la quantità di rifiuti e di acque fetide ed escrementi nel sottostante scantinato.
Va ricordato che la palazzina “D”, è  occupata abusivamente da rom e stranieri di varie etnie con numerosi bambini. La palazzina, non è servita di acqua corrente, di energia elettrica per cui l’illuminazione avviene per mezzo di candele quando non viene rubata la corrente elettrica (lo dimostrano le tante verifiche e denunce fatte dai carabinieri con il personale dell’Enel)

Il vice sindaco Lucia Anna Estero che ha presenziato al sopralluogo, è rimasta esterrefatta per i numerosi mucchi di rifiuti abbandonati sotto le finestre oltre ai mucchi di rifiuti date precedentemente alle fiamme. Il vice sindaco ha fatto notare che non essendo questa la prima volta che si bonifica introno alle palazzine del complesso, sarebbe opportuno che il sindaco prenda anche in considerazione quanto già in passato ha annunciato, ovvero, che avrebbe provveduto a far demolire anche la palazzina “D” o quanto meno a renderla inagibile ed inabitabile come gli appartamenti a ridosso del centro commerciale operazione avvenuta oltre un anno fa.

Questo per evitare sprechi di soldi, visto che una volta ribonificata l’area, con un costo che potrebbe aggirarsi intorno ai centomila euro, dopo pochi mesi si dovrà ripetere l’operazione. Se dovesse intervenire anche la ASL, non potrebbero escludersi segnalazioni alla Procura della Repubblica.