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Ams, lavoratori sull’orlo del baratro. Il caso di #Fiumicino potrebbe replicarsi alla Atitech di #Napoli

In primavera scade ogni tutela e ammortizzatore sociale per i lavoratori di Ams

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Ams, lavoratori sull’orlo del baratro. Il caso di #Fiumicino potrebbe replicarsi alla Atitech di #Napoli

Il Faro on line – Non c’è più tempo da perdere, non è più possibile fidarsi delle promesse. Ai lavoratori dell’Alitalia maintenance Systems il prossimo 15 aprile terminerà la mobilità. Ogni tutela svanisce, il futuro si fa nero come l’olio dei motori sui quali non mettono più mano. L’epilogo di una storia fatte di promesse non mantenute, che ha già visto i lavoratori da gennaio 2016 non percepire più il sostegno al reddito (fondo trasporto aereo).

Una sorta di cancro lavorativo, in assenza di una cambio di strategia della Iag – società che è subentrata dopo il fallimento di Ams – che è destinato a infettare altre parti d’Italia. In una situazione molto simile all’Ams, infatti, si trova la Atitech di Napoli; anche lì ad aprile termina la Cigs, i lavoratori verranno licenziati e posti in Naspi (la Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego, è l’ammortizzatore sociale nato dal Jobs Act che ha sostituito Aspi e Mini-Aspi da maggio 2015).

Poco più di un anno fa, il 30 settembre del 2015, Ams era stata dichiarata ufficialmente fallita. Nei dodici mesi di amministrazione controllata e lavoratori in mobilità si sono rincorse le voci su un possibile acquirente per l’azienda che, una volta braccio manutentivo di Alitalia, ha sede nelle strutture dell’aeroporto di Roma Fiumicino. A settembre l’americana IAG Engine Center decide di investire fino a dieci milioni di euro sul futuro di quella che ancora rappresenta un’eccellenza italiana, soprattutto grazie alla sua esperienza e al suo know-how. Ma da subito nel piano si parlava di un possibile riassorbimento di soli 175 lavoratori sui 237 esistenti.

Il punto è che non solo la pratica burocratica non è ancora conclusa definitivamente, non solo il riassorbimento non c’è stato, ma è in atto anche un svuotamento dei magazzini Ams che fa intravedere foschi orizzonti. Una situazione su cui bisogna vigilare e intervenire per tempo, prima che sia troppo tardi e l’ennesima eccellanza italiana venga cannibalizzata. FILT-CGIL, FIT CISL, Uiltrasporti e UGL Trasporto Aereo di Alitalia Maintenance Systems da tempo espirmono fortissima preoccupazione per la sorte dei lavoratori e dell’azienda, e chiedono una presa di posizione netta del Governo e del Ministero competente.

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