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Il Presidente della Repubblica rifiuta il ricorso straordinario della società Petromarine Italia contro il Comune di #Pomezia

Fucci: "La vicenda giudiziaria legata alla riconversione dell’ex stabilimento Tacconi si è già esaurita al Tar"

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Il Presidente della Repubblica rifiuta il ricorso straordinario della società Petromarine Italia contro il Comune di #Pomezia

Il Faro on line – Il Presidente della Repubblica rifiuta il ricorso straordinario presentato dalla società Petromarine Italia contro il Comune di Pomezia in merito alla mancata stipula della convenzione attuativa del Programma Integrato di Intervento in variante al Prg, per la riconversione dell’ex stabilimento industriale Tacconi (adottato con delibera di Consiglio comunale n. 77 del 2009). La vicenda era già finita per ben due volte davanti al Tar del Lazio nel 2015 con due sentenze a favore del Comune di Pomezia.

“La vicenda giudiziaria legata alla riconversione dell’ex stabilimento Tacconi si è già esaurita al Tar – spiega il Sindaco Fabio Fucci – L’ulteriore ricorso straordinario da parte della società al Presidente della Repubblica è stato ritenuto inammissibile, segno che non c’è più alcun dubbio sul legittimo operato dell’Amministrazione comunale”.

Oggetto del contenzioso le relazioni del Dirigente all’Urbanistica evidenzianti che l’area oggetto di intervento ricade in zona agricola, adiacente all’area archeologica e all’aeroporto di Pratica di Mare, che l’area destinata a verde pubblico attrezzato e a parcheggio pubblico ricade nella fascia di rispetto delle viabilità e le aree contigue ai bacini idrici risultano a rischio frana. Analisi tecniche che hanno spinto l’Amministrazione a non firmare la convenzione.

“L’ennesima dimostrazione che l’azione di verifica e analisi delle procedure urbanistiche ha funzionato – conclude il Primo Cittadino – Un lavoro determinante per il futuro della Città. Stiamo infatti lavorando a un nuovo piano regolatore che tutela le risorse ambientali, storiche e paesaggistiche, ricuce il territorio in termini urbanistici e blocca il consumo del suolo; valorizza le reti ecologiche; rilancia l’attività turistica e ricreativa e recupera le aree industriali dimesse. Un lavoro che mette al primo posto il benessere della collettività”.

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