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#sanità, Aurigemma: “Urge la stabilizzazione dei precari”

27 gennaio 2017 | 15:48
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#sanità, Aurigemma: “Urge la stabilizzazione dei precari”

Il Capogruppo di FI: “Si rischia di paralizzare l’erogazione dei servizi essenziali negli ospedali e nelle strutture sanitarie”

#sanità, Aurigemma: “Urge la stabilizzazione dei precari”

Il Faro on line – “La situazione dei precari che operano nelle Asl del Lazio, esclusi dalla procedura di stabilizzazione prevista dalla normativa nazionale vigente, impone urgenza nelle soluzioni da attuare. Per questa ragione, oggi ho chiesto ufficialmente al presidente della Commissione consiliare politiche sociali e sanità, Rodolfo Lena, di incardinare alla prima occasione utile, in deroga alla programmazione attuale, l’analisi e la discussione della proposta di legge di cui il primo firmatario è il consigliere Simeone, insieme al gruppo di Forza Italia, concernente la rimozione delle norme ostative alla stabilizzazione dei precari delle Asl. L’obiettivo è accelerare la risoluzione delle criticità in atto e scongiurare spiacevoli ripercussioni a danno degli incolpevoli utenti dei nostri ospedali”. Lo dichiara il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio e vice presidente della Commissione Salute Antonello Aurigemma

La situazione dei precari della Asl di Latina e del Lazio, emersa con prepotenza in queste settimane, rischia, se non affrontata e risolta in tempi brevissimi, di paralizzare l’erogazione dei servizi essenziali negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Sono già stati annunciati, infatti, da parte di medici, infermieri e tecnici che operano negli ospedali del Lazio, scioperi che potrebbero inficiare la precaria, frammentaria e disomogenea offerta sanitaria nella nostra Regione. Per queste ragioni, riteniamo opportuno affrontare in commissione questa nostra proposta, volta a trovare una soluzione positiva che dia risposte al settore e ai tanti professionisti che da tempo prestano la propria opera con serietà e capacità, e senza i quali i nostri ospedali rischiano, letteralmente, di chiudere. Si tratta di una scelta di responsabilità a cui chiamiamo tutta la Regione Lazio e a cui ci auguriamo nessuno si sottragga”.