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Emanuele Bruno, bronzo agli Assoluti di judo: “Sono molto soddisfatto. Ho dimostrato che ci sono. Volevo l’oro, ma va bene così.”

8 febbraio 2017 | 16:50
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Emanuele Bruno, bronzo agli Assoluti di judo: “Sono molto soddisfatto. Ho dimostrato che ci sono. Volevo l’oro, ma va bene così.”

Un pizzico di delusione per aver sfiorato la finale per l’oro, ma Emanuele è felice per il suo bronzo. E’ favorevole al nuovo regolamento, che stuzzica la sua tattica vincente

Emanuele Bruno, bronzo agli Assoluti di judo: “Sono molto soddisfatto. Ho dimostrato che ci sono. Volevo l’oro, ma va bene così.”

Il Faro on line – E’ salito sul terzo gradino del podio, Emanuele. Lo ha fatto al termine di una intensa e prima mattinata di gare, sul suo tatami del cuore, combattendo con tenacia. Agli Assoluti di judo targati edizione 2017, al Pala Pellicone, lo scorso 4 febbraio, il judoka del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle ha vinto il bronzo, di fronte al pubblico di casa. Incoraggiato costantemente da tutta la squadra, presente sugli spalti e a bordo tatami. Erano molte le aspettative che sentiva sulla sua pelle. E’ sempre particolare, competere nella propria città di origine.

Un intenso cammino nelle eliminatorie e poi i ripescaggi. Ecco il bronzo

Non ha mollato di un passo, affrontando 6 incontri, con avversari molto forti. Nella sua stessa categoria dei 73kg, l’oro è stato ambito con determinazione e costanza. Il colore del bronzo tuttavia non lo delude, anche se avrebbe voluto mettersi al collo, la prima medaglia. Sulla strada, verso il primo gradino, si è fermato, quando ha ceduto solamente e per un errore, come lui stesso racconta, a Leonardo Casaglia. Ai ripescaggi, è andato poi in finale per il bronzo, vincendo il match con Enrico Parlati. Un pizzico di sentito orgoglio, lo illumina tuttavia, quando racconta che comunque, si è confrontato con grandi avversari, tra i quali Augusto Meloni, Alfredo Mezzadra e lo stesso Parlati. Verso Tokyo 2020, è fondamentale, nel primo anno olimpico, fare podio ed affrontare le gare, con la giusta testa. Lo confida Emanuele, a margine della premiazione, direttamente in tribuna stampa.

L’incoraggiamento ed il consiglio di Stefano Maniscalco

Sempre il suo migliore amico e compagno di squadra, accanto a lui, poi. Il pluricampione mondiale ed europeo di karate, con argento continentale in tasca 2016, Stefano Maniscalco. La sua presenza sugli spalti, tra un incontro e l’altro, è stata fondamentale per trovare carica, motivazione ed appoggio. E lo ringrazia Emanuele, come lo fa, nei confronti di tutto il suo staff tecnico.

Bruno qualificato per il Città di Roma. In calendario al Pala Pellicone, il 18 e 19 febbraio

Tra due settimane, ci sarà l’European Open, ancora al Pala Pellicone. E sui tatami di Ostia, scenderanno i migliori del mondo. Ci sarà allora la divisa tricolore da difendere, non solo quella delle Fiamme Gialle, sulla pelle. Emanuele si è qualificato, grazie alla sua medaglia vinta ed è pronto. Gareggerà in casa e darà il meglio di sé.

Ecco le sue parole, per i lettori de Il Faro on line.

Caro Emanuele, hai vinto la medaglia di bronzo in questi Assoluti di Ostia. Hai affrontato avversari forti. Poi, c’è stato un solo errore. Cosa è accaduto?

“Sono molto soddisfatto, per come è andata la gara. C’è un però tuttavia. Poteva andare meglio. Nelle gare del mattino, mi sentivo il più forte, soprattutto nelle prese. Ho fatto purtroppo un solo errore. Ho battuto atleti molto forti, tra cui Parlati, Mezzadra e Meloni. Purtroppo, ho fatto questo sbaglio, che mi è costato l’oro. Venivo dal combattimento con Meloni. Mio grande amico, con cui sono cresciuto. Ho sottovalutato il mio avversario. Sul mio attacco, portandomi dietro, mi ha fatto punto e non sono riuscito a recuperarlo”.

Tuttavia, sei soddisfatto per il tuo piazzamento. Come hai vissuto la tua competizione, in generale?

“Sono felice perché nell’edizione dello scorso anno, non era andata bene. Ero molto teso. Quest’anno, è stato tutto diverso. Mi sono sentito sbloccato e tranquillo. A mio agio. Ho ritrovato questa mia energia ed è stato importante, perché siamo all’inizio del nuovo quadriennio olimpico. Sono contento di aver vinto il bronzo, perché ho dimostrato che ci sono, avendo battuto anche i più forti, della mia categoria”.

E’ importante salire, con la mentalità giusta sul tatami. Esiste un lavoro particolare di preparazione allora, per farlo, dal punto di vista psicologico ?

“Mentalmente, è complicato. Esiste la questione dell’ansia, da controllare. Quest’anno, non ne avevo molte, perché sapevo di essere allenato alla perfezione. Mi sono detto che ero preparato e che ero il più forte. E l’ho dimostrato. L’ho fatto anche grazie al mio grande amico Stefano Maniscalco. Mi ha supportato e mi ha caricato psicologicamente. Mi è sempre accanto. La carica è importante durante l’incontro”.

Che cosa ti ha consigliato Stefano Maniscalco, per caricarti?

“Mi ha detto una frase molto importante: “Oggi, sei il più forte, tu non cadi. Nel judo, non devi farlo. Oggi, non lo farai”. Sono andato quindi sul tatami e mi sentivo molto forte. Tuttavia, purtroppo c’è stato quell’errore. Se non ci fosse stato, avrei combattuto per l’oro”.

Ti sei qualificato, per i prossimi European Open di Roma. Quali sono le tue aspettative?

“E’ sempre una gara in casa. Sono romano. E’ importante. Oggi ad esempio, l’unica ansia che avevo, era combattere di fronte al pubblico di casa. Familiari, amici e conoscenti. L’ho controllata discretamente”.

Cosa pensi del nuovo regolamento introdotto dalla Federazione Internazionale di Judo?

“Io sono un judoka molto tattico. Mi trovo bene. Facendo prendere tre shido, mando direttamente l’avversario a casa. Quattro minuti mi fanno esprimere al meglio. Non sono contrario, va bene così”.

Foto : Fijlkamv