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Roma Ostia 2017, intervista al pluricampione mondiale della 100 km, Giorgio Calcaterra

20 febbraio 2017 | 19:20
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Roma Ostia 2017, intervista al pluricampione mondiale della 100 km, Giorgio Calcaterra

Definito Re Giorgio, in conferenza stampa. Un orgoglio tutto italiano, da vantare nelle corse su strada. Da 32 anni, con il pettorale sul cuore, esprime la passione per la corsa

Roma Ostia 2017, intervista al pluricampione mondiale della 100 km, Giorgio Calcaterra

Il Faro on line – E’ un mito delle gare su strada. In qualsiasi evento sportivo, di maratone o mezze maratone, in cui la passione per la corsa si dilata, il suo nome è sulla bocca di tutti. E’ un grande orgoglio ed esempio, per tutti i podisti italiani. E per il grande popolo dei runners. Giorgio Calcaterra ha segnato tanti passi ed in tutto il mondo. Come racconta nella sua intervista, rilasciata ad Il Faro on line, lo scorso 14 febbraio, a margine della conferenza stampa della 43esima edizione della Roma Ostia, sono state 200, le 42 km percorse. Una cifra enorme. Incredibile. Un’energia immensa, sprigionata dalla passione e dal coraggio, di non mollare mai. Un amore per la corsa, fatto di sacrificio e gioia di correre, che Calcaterra in 32 anni di carriera, ha espresso, continuamente. E senza mai stancarsi. Tre volte campione mondiale, in una distanza ampia e forse destinata solo alle gare di ciclismo, della 100 km, Giorgio ha nei suoi occhi, la felicità di far parte di questo mondo.

Testimonial della Polar, durante la presentazione della Roma Ostia 2017

E grazie al suo infinito palmares, di vittorie, pettorali, iscrizioni, insieme a quella reputazione di membro effettivo di un mondo delle corse a piedi, che lo celebra come modello italiano da seguire, ha ricevuto il suo premio, anche dalla Roma Ostia. Durante la presentazione, in Sala della Protomoteca in Campidoglio, il pluricampione mondiale della 100 km, è stato definito, Re Giorgio. E’ testimonial della Polar, Calcaterra, per la mezza maratona più partecipata d’Italia. L’azienda che produce cardiofrequenzimetri da polso che misurano pulsazioni e tempi dei podisti che li indossano, ha scelto lui come simbolo a cui rivolgersi. Ed ha vissuto i suoi momenti più belli in carriera, alla Roma Ostia, Giorgio. Lo dichiara in questo modo, di fronte alla platea: “Ho i miei ricordi più belli, in questa competizione. E’ bello partecipare, per migliorarci e correre bene. Viva la Roma Ostia”. E la Roma Ostia ha ringraziato, Re Giorgio in questa giornata, che da al via, all’edizione che si svolgerà il 12 marzo, allo stesso modo, ricambiando il suo saluto.

Il palmares di Giorgio. 3 volte campione mondiale nella 100 km e vincitore de Il Passatore per 11 volte

Tra le tante competizioni nazionali ed internazionali a cui ha partecipato, anche con la divisa azzurra, della Nazionale Italiana, per 11 volte, Giorgio ha vinto Il Passatore. Una competizione su strada, che parte da Firenze ed arriva a Faenza. Sulla sua 100 km da leggenda, Calcaterra è riuscito a vincere 3 titoli mondiali e ad ogni km percorso, il crono conquistato, è stato quello di 3’51’’. I suoi primi gradini del podio, nella 100 km, sono probabilmente una chicca unica e tutta italiana, nel mondo. Il suo personale nella maratona, è di 2h13’15’’, registrato qualche anno fa. Nella mezza maratona invece, il suo tempo migliore sul traguardo è stato di 1h15’. Da tre anni, ha fondato una sua società sportiva, con cui continua a correre, con passione e divertimento. Si chiama Calcaterra Sport.

Tanto entusiasmo per Giorgio, durante l’intervista ad Il Faro on line

Intanto, tra uno scatto e l’altro e mentre il popolo dei podisti, presente in Sala della Protomoteca, elargivano strette di mano, fotografie e sorrisi, Giorgio si è fermato un attimo a ricordare. A pensare alla sua carriera e a raccontare. Passione e solo passione, nelle sue parole. Amore e tanto amore per la corsa. Ed un grande insegnamento, per i giovani. Il divertimento è la cosa più importante.

Caro Giorgio, quando hai iniziato a correre?

Ho cominciato nel 1982. Sono parecchi anni che lo faccio. Mio papà mi iscrisse ad una gara ed entrambi capimmo che la corsa, era uno sport che faceva per me. Ne ho provato tanti, ma non riuscivo ad innamorarmi. Invece, la corsa mi ha appassionato da subito. Per la maggior parte delle volte, ho praticato la corsa su strada. In seguito, ho provato anche  le gare su pista e il trail. Tuttavia, la mia passione è la gara su strada. Lo è perché, è spesso una festa, nella pista magari è bellissima, ma c’è meno aria di festa. Quello che mio papà mi ha trasmesso, è proprio questo. La corsa è un modo per fare festa, per stare insieme, per vedere nuovi posti”.

Cosa ti da la corsa, mentalmente e fisicamente?

La corsa dona assolutamente benessere, sia fisico che psicologico. Da tranquillità, fa passare dei bellissimi momenti”.

Sei cambiato come persona ed atleta, praticando sport?

Lo sport mi ha insegnato tantissime cose. Sembra banale, ma quando si dice che esso è maestro di vita, è assolutamente vero. Mi ha insegnato a tener duro e a farcela, da solo. Mi ha insegnato a rispettare gli avversari. A puntare su molte piccole cose, a puntare anche sull’esperienza. E’ stato un grande insegnamento”.

Se tu dovessi dare un consiglio ad un giovane, sul praticare la corsa, cosa gli diresti?

E’ importante dare un messaggio ai giovani. Io direi : fai sport perché fa bene, se lo fai nel modo giusto, cerca di farlo divertendoti, non devi per forza inseguire il risultato, perché se tu ti alleni con passione e ti diverti, allora raggiungerai, quello migliore. Se tu invece ti stressi troppo e vuoi avere tutto e subito, presto probabilmente avrai qualche effetto negativo e non riuscirai a raggiungere quel risultato, che solo il divertirti e la costanza e tranquillità, ti permettono di avere. Fai sport e fallo divertendoti”.

Come si prepara la 100 km, nella quale hai vinto tre titoli mondiali?

Si prepara in maniera abbastanza semplice. Quello che conta è la resistenza. Si fanno tanti km. Per prepararla, percorro 30 – 32 km al giorno,che a volte divido in due sedute. Non è poi così difficile. Vuol dire correre un’ora e un quarto al mattino, per chi corre nella mia andatura e un’ora e un quarto di pomeriggio. E per a chi, piace correre, è bello. Non è poi così faticoso”.