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Cronaca Locale
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Scoperta a #Formia un’epigrafe che… riporta i Borboni a commissionare lavori

20 febbraio 2017 | 10:27
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Scoperta a #Formia un’epigrafe che… riporta i Borboni a commissionare lavori
Scoperta a #Formia un’epigrafe che… riporta i Borboni a commissionare lavori
Scoperta a #Formia un’epigrafe che… riporta i Borboni a commissionare lavori
Scoperta a #Formia un’epigrafe che… riporta i Borboni a commissionare lavori

Un’iscrizione eretta per decretare la fine dei lavori affidati ad un maestro scalpellino.

Il Faro on line – Grazie all’Associazione no-profit “Formiana Saxa”, che si propone di ridare lucentezza all’identità culturale e al senso di appartenenza storico dei formiani attraverso la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile del patrimonio artistico, paesaggistico e archeologico della città, è stato possibile, pur per un caso del tutto fortuito, riportare un pezzo di storia cittadina a galla.

Infatti, è durante una delle cosiddette “passeggiate archeologiche” organizzata da Raffaele Capolino e tenutasi presso i resti di quelli che un tempo erano il ponte romano e il ponte borbonico di Rialto di Formia che, il socio Luciano Simione, ritrova – dietro ad un folto strato di rovi ed erbacce – un’epigrafe con la scritta: “Ianuarius- Celestino- partitario- MDCCLXIII.”

Dopo un primo approfondimento personale, i membri dell’Associazione decidono di provare a contattare il noto epigrafista Finlandese Prof. Heikki Solin, il quale con grande modestia e professionalità accetta la richiesta, e, grazie anche all’aiuto prezioso della dottoressa Paola Caruso, riesce a tradurre l’iscrizione.

Si tratta, afferma il Prof. Solin, di un’iscrizione eretta per decretare la fine dei lavori affidati ad un maestro scalpellino. Il partitario, infatti, in un contratto era una delle due parti che stipulano un accordo.
Evidentemente, il signor Gennaro (traduzione nobilitante del nome “Ianuarius”) Celestino era il maestro che si occupava dei lavori o di costruzione o di restauro del ponte avvenuti intorno al 1763.

In tale anno ci fu, quindi, un contratto di appalto lavori pubblici tra due parti: Il Regio Partitario (il regno borbonico) e l’appaltatore dell’opera altro “partitario” Gennaro Celestino, mastro scalpellino, per le opere di ristrutturazione e sistemazione delle pietre sotto il Ponte di Rialto a Formia.

Purtroppo, l’ubicazione di quest’epigrafe è piuttosto impervia, soprattutto per i meno esperti, ma è sempre emozionante assistere alla rinascita di un pezzetto della nostra storia cittadina.