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#Ostia, Assogna: “Renzi guarda a destra, chiudendo a sinistra”

21 febbraio 2017 | 07:04
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#Ostia, Assogna: “Renzi guarda a destra, chiudendo a sinistra”

Psi: “Renzi è deciso a consumare una scissione per conquistare definitivamente il Partito e costituire una presenza Parlamentare a sua somiglianza”

#Ostia, Assogna: “Renzi guarda a destra, chiudendo a sinistra”

Il Faro on line – “Non si è mai visto un Segretario contento dell’uscita di un pezzo significativo del Partito e non muovere un dito per evitare una rottura che rischia di esporre alla crisi il Governo Gentiloni, comunque a guida e composizione Pd, nonchè di andare alle elezioni con condizioni più deboli in una situazione tripolare molto pericolosa, in cui le politiche della destra stanno travolgendo importanti Nazioni a causa delle crescenti paure sia per le prospettive economiche, che per quelle dell’insicurezza diffusa che ne condiziona le scelte anche elettorali.Si usano anche falsi argomenti, come quello che la minoranza avesse posto il problema nei termini “Renzi non si presenti candidato alla Segreteria altrimenti scissione?”, pur sapendo che è infondata e assolutamente inaccettabile” – afferma Gioacchino Assogna, segretario Psi X Municipio.

La verità è che con Renzi si è passati dal cancellamento del programma di “Italia, Bene Comune”, con cui Pd, Sel Psi hanno chiesto il voto agli elettori, alla contrastante decisione di “cancellare i diritti dell’art.18 e in esso anche la norma contro i licenziamenti arbitrari”, al Jobs Act per precarizzare il lavoro, alla Scuola con i Presidi Sceriffi al posto della Collegialità precedente, alla Deforma Costituzionale per negare la sovranità popolare e i diritti di voto e di scelta dei cittadini, all’Italicum dei nominati e del premio di maggioranza dichiarato ovviamente Incostituzionale perchè avrebbe consentito ad una lista del 20% di avere il 55% dei Parlamentari. Mentre la povertà si allargava a milioni di famiglie e anche di bambini e la disoccupazione giovanile raggiungeva il 40%, i contratti anche pubblici non vengono rinnovati riducendo il potere di acquisto dei salari stessi, nonostante la Corte Costituzionale si sia pronunciati da circa 2 anni” – continua il Segretario.

Non dimentichiamoci che il Pd è stato costituito alla condizione posta dagli ex Dc di “non aderire al Partito Socialista Europeo” – e la conseguente uscita da parte dei Ds di Fassino e Veltroni, poi recuperato per opportunità politica da Renzi in vista delle Elezioni Europee “senza ovviamente avere una Cultura Socialista”, tant’è che i suoi provvedimenti erano neo-liberisti e, anche adesso, sostiene per le elezioni in Francia, non il candidato Socialista scelto con le Primarie , ma un indipendente con un programma più a destra rispetto a quello assunto dai Socialisti Francesi. Sono queste posizioni che hanno già prodotto la scissione con la perdita di centinaia di migliaia di tesserati e milioni di elettori in gran parte di Sinistra, che non cerca neppure di riconquistare, infatti guarda all’elettorato di destra attraverso lo snaturamento del Pd. Questi sommovimenti nel Pd, la costituzione di Sinistra Italiana con Cultura di governo e l’iniziativa di Pisapia, sono avvenimenti che dovrebbero interessare anche il Partito Socialista, assurdamente rimasto silente, mensionati e le persone emarginate rilanciando le problematiche nell’ottica dei “Meriti e dei bisogni”, di cui Martelli portò all’attenzione e all’approfondimento 30 anni or sono. Assistiamo ad una scissione senza passione e con una volontà di rassegnazione incredibile, perchè si guarda più ai vantaggi personali, che agli interessi dei cittadini, che potrebbero subìre le conseguenze di un indebolimento del governo e dell’incertezza sui mercati finanziari, che peseranno sugli intressi da pagare sul nostro debito. La richiesta di forte discontinuità espressa dal Referendum viene arrogantemente aggirata e ignorata, mentre per le forzr politiche è doveroso prestare la massima attenzione quando il popolo si esprime e boccia una politica che non da risultati positivi” – spiega Assogna.

Che continua: “Noi che abbiamo sostenuto a Socialisti le ragioni del No, dovremmo coerentemente continuare nello stesso impegno per determinare i cambiamenti attesi, in particolare in favore degli interventi prioritari per l’occupazione giovanile e di solidarietà per le famiglie povere.”