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Cronaca Locale
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#Tarquinia, Ranucci: “Talete è un’imposizione di legge”

14 marzo 2017 | 12:10
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#Tarquinia, Ranucci: “Talete è un’imposizione di legge”

Il candidato sindaco Pd: “Cesarini sei pronto a promettere ai cittadini che, in caso di tua vittoria, disattendendo una legge, farai uscire il Comune di Tarquinia da Talete?”

#Tarquinia, Ranucci: “Talete è un’imposizione di legge”

Il Faro on line – “Ho letto che il candidato sindaco Cesarini mi invita – a proposito che colpo Ernesto, nel 2012 candidato sindaco contro Cesare Celletti, scelto dai Cinque Stelle, e oggi tu stesso candidato sindaco dei “grillini” – a chiarire il mio pensiero su Talete, acqua pubblica e acqua privata. Nessun dubbio, nessuna esitazione. L’acqua deve restare pubblica, gestita dagli enti pubblici così come stabilito dalla legge, anche in virtù della schiacciante vittoria referendaria” – lo dichiara in una nota il candidato sindaco Anselmo Ranucci.

“Come ben sai – continua Ranucci –  la legge del 5 Gennaio 1994 n. 36 (“Legge Galli”) ha profondamente innovato la normativa relativa al settore delle risorse idriche prevedendo: l’istituzione del Servizio Idrico Integrato (Sii), inteso come l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione d’acqua a usi civili, di fognature e depurazione delle acque reflue, per ridurre la frammentazione gestionale; l’individuazione di Ambiti Territoriali Ottimali (Ato), tali da consentire adeguate dimensioni gestionali, superare la frammentazione delle gestioni locali; la creazione di un’Autorità d’Ambito per ciascun Ato, con il compito di organizzare il Sii, individuare il soggetto gestore del servizio idrico integrato, vigilando sull’attività di quest’ultimo, e determinare le tariffe per i servizi idrici; l’organizzazione imprenditoriale della gestione del settore idrico, improntata a criteri di efficienza, efficacia e imprenditorialità; la definizione di un sistema tariffario basato sul principio della tariffa unica per ciascun Ato, comprensiva dei servizi di distribuzione di acqua potabile, fognatura e depurazione, tale da assicurare la copertura integrale dei costi di investimento ed esercizio”.

“Per farla breve, il Comune di Tarquinia non ha fatto che rispettare una legge della Repubblica Italiana. Possiamo definire quindi Talete, l’insieme dei Comuni che, in base a quanto richiesto dalla legge, gestiscono la propria acqua che resta pubblica. Un po’ prolisso, ma così anche i cittadini una volta per tutte, sapranno di cosa stiamo parlando. Potevamo fare diversamente. No, lo sai bene. Come lo sanno bene tutti quei Comuni che, per soli fini elettorali, non sono ancora entrati, che stanno perdendo tutti i ricorsi presentati e che, dopo aver magari speso qualche decina di migliaia di euro in parcelle, dovranno entrare in Talete per gli obblighi della legge sopra menzionata”.

“Mi chiedi se sono favorevole o contrario all’ingresso di Acea. Sono contrario. Soluzioni: non fare sconti a nessuno. Talete è una imposizione di legge. Chi crea disavanzo, chi non gestisce l’acqua con i criteri previsti dalla legge, deve essere cacciato a pedate. Sia rosso, giallo o nero. Il sistema di fatturazione deve essere semplice, minuzioso e chiaro. Basta bollette pazze, disagi, allarmismi e dilettantismo allo stato puro. Sprechi? Li combatterò senza esitazioni. Se dovessi vincere, delegherò un consigliere per seguire tutte le vicende riguardanti Talete. Ripeto: senza sconti per nessuno come è mia consuetudine e come ho fatto sempre durante i miei anni da amministratore”.

“Una domanda, infine, permettila anche a me. Saresti pronto a promettere ai cittadini che, in caso di tua vittoria, disattendendo una legge, il Comune di Tarquinia uscirà immediatamente da Talete, riprendendo in proprio la gestione dell’acqua pubblica?” – conclude Ranucci.