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#Ponza-Zannone, Parco Nazionale del #Circeo: l’altra faccia della medaglia

15 marzo 2017 | 07:03
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#Ponza-Zannone, Parco Nazionale del #Circeo: l’altra faccia della medaglia

A raccontarci il punto di vista dei cittadini ci aiutano Vincenzo Ambrosino e Sandro Russo

#Ponza-Zannone, Parco Nazionale del #Circeo: l’altra faccia della medaglia

Il Faro on line – Sul finire del suo mandato, l’attuale sindaco di Ponza sign. Vigorelli ha portato in Consiglio Comunale, ieri, un punto che sta dividendo l’opinione pubblica ponzese: l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo.

Mozione che è stata approvata ieri e – come precisa in una nota il sindaco di Ponza Piero Vigorelli – che il Consiglio Comunale di Ponza ha votato all’unanimità. “Ha votato ovviamente la maggioranza – spiega il primo cittadino – ma anche i rappresentanti delle due liste dell’opposizione”

Ma perché i ponzesi sono divisi sull’argomento? A raccontarcelo, sono proprio due isolani: V. Ambrosino e S. Russo.

Ambrosino ci spiega che, per dimostrare le proprie motivazioni, il sindaco Vigorelli ha illuminato il Consiglio con una cronostoria dei fatti che si sono succeduti e, così facendo, avrebbe dimostrato che il Comune di Ponza è stato ignorato, non pagato e soprattutto danneggiato da questa “alleanza” con il Parco Nazionale del Circeo.
In questa disamina che denunzia i misfatti del Parco nei confronti dell’isola di Zannone e del Comune di Ponza, sono stati chiamati in causa anche provvedimenti presi da altri Sindaci (Balzano A. e Porzio).

Il sindaco Vigorelli, ovviamente, in questa sua cronostoria ha riportato anche la propria esperienza diretta nell’Ente Parco: da quando è stato nominato dal Ministro “Membro del Consiglio Direttivo dell’Ente”, su indicazione della Comunità del Parco, a partire dal gennaio del 2015.
Da allora il sindaco Vigorelli comincia a comprendere e a capire dall’interno del Consiglio Direttivo quelle che sono l’inadempienza e l’incapacità del Presidente dell’ente Parco, l’inutilità del controllo della Forestale e raccoglie persino delle prove circa il degrado di Zannone.

Da queste premesse nasce l’esigenza di far uscire Zannone dal Parco del Circeo lanciando il motto “Riprendiamoci Zannone”.
Ora Ambrosino continua, supponendo che Vigorelli abbia anche ragione. Però si chiede e chiede ai suoi concittadini: “Possibile che se il Parco ha fallito, “Riprendiamoci Zannone” sia la scelta giusta, da accettare senza se e senza ma?”

Ancora, Ambrosino fa notare alcune delle manifeste domande che, secondo lui, i Consiglieri Comunali dovrebbero quantomeno porsi:

1) Dove ha fallito il Parco? Chi ha eventualmente fallito: il Presidente e/o il direttore del Parco, la Forestale, il Ministro dell’Ambiente, i Sindaci che si sono succeduti negli anni a Ponza o una Legge dello Stato?

2) Quale reale danno economico hanno avuto direttamente i ponzesi – da quando Zannone è stata inserita nel Parco del Circeo – da imporre l’uscita dal Parco?

3) Quale ricaduta d‘immagine (positiva o negativa) per cui economica, ha avuto Ponza da quando Zannone è governata dal Parco del Circeo e non più in possesso di villeggianti privati tipo i Casati?

4) Quali sono le prospettive di governo da dare a Zannone – una volta eventualmente usciti dal Parco del Circeo – che modificano in senso positivo tutto ciò che di negativo è stato denunciato?

5) Il Comune di Ponza non ha i soldi per gestire Zannone, ricostruire la Villa Comunale per cui bisogna porsi la domanda: a chi daremo la possibilità di ricostruire la Villa Comunale a un Privato?

6) Il Comune di Ponza non ha le competenze per il controllo e la protezione del territorio; a chi verrà demandata questa funzione?
Questi erano soltanto alcuni dei quesiti che si sarebbero dovuti portare alla luce in Consiglio, cosa non è stata possibile fare perché- come tutti sappiamo- quella è una riunione a porte chiuse.
Ambrosino continua la sua arringa e stavolta si chiede:

“Come si può accettare che un tale provvedimento venga portato in Consiglio Comunale a fine mandato di un Amministrazione? Queste sono scelte che impegnano il futuro dell’isola, scelte prospettiche che danno la misura della sensibilità politica di una amministrazione che va pesata dagli elettori per cui io ritengo che “Uscire dal Parco” debba essere un eventuale punto di un programma elettorale.
In alternativa solo un Referendum popolare può giustificare la scelta politica di uscire dal Parco e solo dopo il Referendum o le Elezioni amministrative un Consiglio Comunale ha il diritto dovere di deliberare a maggioranza o all’unanimità di uscire dal Parco.

Quale consigliere, alla vigilia di una campagna elettorale si esprimerà – in questo contesto isolano – contro l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo? Chi avrà il coraggio di alzarsi in Consiglio Comunale e dire: “A fallire sono gli uomini non le idee nobili. A fallire a Zannone è stato l’Ente Parco gestito da persone in carne ed ossa e non l’importanza di preservare quell’isola da ogni mira speculativa. Quell’isola è ancora integra dal punto di vista ambientale, il patrimonio boschivo è salvo. Non ci sono stati, per esempio, incendi, che al contrario si sono succeduti nel tempo a Ponza e a Palmarola.”

Se qualcosa non ha funzionato. Fanno notare alcuni ponzesi, la colpa è dell’Ente Parco, del suo Presidente – ormai al potere da troppi anni – e anche dei Sindaci del Comune di Ponza che non hanno mai avuto la volontà di co-gestire l’isola di Zannone.
Portare “l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo” in Consiglio, ieri – e non nel primo Consiglio Comunale utile dopo le elezioni amministrative – significa costringere tutti i consigliere a votare condizionati (dalla campagna elettorale) per l’uscita di Zannone dal Parco del Circeo oppure, indurre alcuni di essi a non partecipare al Consiglio Comunale.

Ambrosino continua e fa notare qual è la realtà isolana:
“Ponza ha bisogno di Zannone così com’è: con la sua immagine di Isola – Parco naturalistico, ha bisogno che questa immagine venga rilanciata, venga valorizzata e la fruizione di questo patrimonio naturalistico deve essere assolutamente organizzato.
Questo lo si può ancora fare, mantenendo Zannone nel Parco del Circeo e attraverso un accordo – Comune di Ponza / Ente Parco del Circeo – far assumere al Comune di Ponza maggiori responsabilità nella gestione e organizzazione dell’isola.

Ricordiamoci sempre, che il Nostro Arcipelago ha un patrimonio ambientale, storico-archeologico, botanico (marino e terrestre) da preservare ed è grazie a questo patrimonio che i turisti affollano le nostre isole. Questo patrimonio va protetto, valorizzato e difeso.
Il ponzese, e per lui il Consiglio Comunale, deve battersi per conservare questo patrimonio che produce economia turistica per cui reddito per i residenti.

Il Consiglio Comunale, se vede che un Ente – come quello del Parco del Circeo – mette in grave crisi questo patrimonio per cui questa possibilità economica per gli isolani – dopo avere chiesto e ottenuto il mandato dei cittadini – intraprende tutte le azioni per opporsi a questa situazione, ma proponendo chiaramente un Progetto Alternativo – a mio avviso più forte che tuteli la natura per cui l’economia dei cittadini.”

Vincenzo Ambrosino chiude così la sua arringa, senza non prima aver lasciato un appello al Sindaco di Ponza:
“Signor Sindaco se lei crede opportuno fare uscire l’Isola di Zannone dal Parco del Circeo, elimini questo Punto nell’ordine del giorno del Consiglio Comunale di lunedì, inserisca questo Punto nel suo programma elettorale per la prossima campagna elettorale e anche per questo – oltre che per il porto a Cala dell’Acqua, dissalatori e quant’altro – lei chiederà i voti ai cittadini.

Se verrà rieletto Lei avrà la legittimazione dei cittadini di Ponza a far uscire l’Isola di Zannone dal Parco e avrà 5 lunghi anni per perseguire questo obiettivo e coerentemente riempirlo di contenuti politici e turistici-ambientali. A mio modesto avviso questa è correttezza politica ed è l’unica strada percorribile dalla Politica che agisca negli interessi dei cittadini presenti e futuri delle isole.”