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Ostiamare, intervista ad Adriano D’Astolfo: “La squadra ha dei valori. Esserne il capitano, mi rende orgoglioso”

18 marzo 2017 | 10:31
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Ostiamare, intervista ad Adriano D’Astolfo: “La squadra ha dei valori. Esserne il capitano, mi rende orgoglioso”

La ripresa, domenica, in campionato. La sua carriera e la vittoria agli Europei Under 19. Tanti i ricordi per D’Astolfo. Tutti stretti attorno al braccio

Ostiamare, intervista ad Adriano D’Astolfo: “La squadra ha dei valori. Esserne il capitano, mi rende orgoglioso”

Il Faro on line – Tornerà domenica, in campo, l’Ostiamare. Lo farà con la Torres, penultima nel girone G, con 16 punti in tasca. Avversari che non avranno nulla da perdere in campo e che vorranno ottenere i tre punti, ad ogni costo. Allora, la squadra biancoviola ha impostato in modo accorto i suoi allenamenti, in queste due settimane di stop, in modo da farsi trovare pronta per la ripresa e ricominciare una competizione difficile, ma entusiasmante.

Domenica si riprende a Sassari. Fino al 7 maggio, i gabbiani vogliono volare alti

In questi giorni di sosta del Campionato di Serie D, per la partecipazione della Rappresentativa di categoria, al Torneo di Viareggio, la squadra lidense assiduamente si è dedicata a provare schemi e tattiche di gioco, al Centro Sportivo Anco Marzio. Fino al 7 maggio, quando terminerà il torneo regolare, l’Ostiamare non mollerà di un passo, per proteggere il quarto posto prezioso conquistato e puntare, magari più in alto. Lo scopo iniziale, della stagione in corso, era quello della salvezza, ma il valore di questa squadra si è mostrato in campo, partita dopo partita, portando in bacheca, tanti punti preziosi ed i ragazzi di mister Greco, ora, stazionano a 49 punti, alle spalle del podio del girone G.

Ne è convinto D’Astolfo. L’Ostiamare può puntare in alto. Ma lo scopo ogni domenica, è quello di conquistare i tre punti

A margine della seduta dell’allenamento, del 17 marzo, Il Faro on line ha incontrato il capitano del team lidense, Adriano D’Astolfo, che è un simbolo per questa società. Il centrocampista biancoviola dichiara chiaramente, il valore del cammino di Ostia, nel torneo della Serie D: “La classifica parla chiaro. Il nostro obiettivo inizialmente era tutt’altro. Quello della salvezza. Trovarci lì è un motivo d’orgoglio. Significa che la squadra ha dei valori”. E’ un motivo d’orgoglio per tutti i giocatori, aver ottenuto una posizione importante in classifica, con direzione play off. Intanto tuttavia, è fondamentale, scendere sul prato verde ogni domenica, con la stessa voglia. Quella di vincere e D’Astolfo lo sottolinea, spiegando che la cosa più importante, è quella di conquistare i tre punti in ogni partita. Le tre squadre in cima stanno svolgendo il loro torneo. L’Ostiamare sta facendo il suo e alla fine della fase regolare, si potrà vedere, quello che questa squadra sarà riuscita a realizzare.

La sua carriera. Sin da bambino ad Ostia. La vittoria degli Europei Under 19 è una perla nel suo palmares

La prende per mano, il capitano Adriano ed in ogni domenica di campionato, guida i suoi compagni in campo, per realizzare un’altra impresa, da mettere in palmares. Una carriera lunga ed importante la sua ed iniziata proprio con i colori biancoviola. Era bello per Adriano giocare sin da bambino e con i suoi amici. Nei tornei giovanili, ci si conosceva tutti e con particolare trasporto, descrive quanto quel periodo di partite e di simpatici sfottò, al termine della gare, hanno segnato la sua vita di calciatore: “Questo è il bello del calcio”. Lui, lo sottolinea. Sono state tante poi le squadre, di cui ha vestito vessilli e colori. Tra di esse, spiccano i nomi della Lodigiani, come anche quello della Ternana. L’esperienza nella Nazionale Under 19, unica nella storia del calcio in Italia, però accende poi i suoi occhi, come i ricordi. La Coppa Europa conquistata nel 2003, con la maglia azzurra e contro il Portogallo, vincendo per 2 a 0, ha arricchito una carriera, di una particolarità non di poco conto. E quella vittoria, unica per lui in azzurro, ottenuta con chi oggi, milita in serie A, lo accompagna sui campi, portando nel suo gioco, un’eredità storica. La trafila nelle nazionali giovanili azzurre è stato per lui, un’avventura straordinaria, come lo è stata vestire la maglia dell’Ostiamare.

Una fascia di capitano stretta al braccio, piena di orgoglio e di sentimento di appartenenza

Nel 2011, è tornato poi, alla sua squadra del cuore. Quella della sua città e ne va molto fiero: “Il primo amore non si dimentica”. Confida sorridendo e le sue 129 presenze e più, accumulate sul rettangolo di gioco con la maglia biancoviola, pesano una fascia di capitano, che sul braccio di D’Astolfo, vale per lui, come oro. Lo rende fiero quella stretta al braccio e non solo perché, guida i colori dei gabbiani sul campo verde, ma anche perché può accompagnare nella crescita, aiutato dagli altri suoi compagni più grandi, i giovani calciatori dell’Ostiamare, ai quali augura un brillante futuro nel calcio.

Arrivano allora, orgogliose e piene di entusiasmo, le sue parole, per i lettori de Il Faro on line, in coda ad un altro pomeriggio di allenamento, vissuto con i suoi compagni biancoviola. Questo, è quello che ha confidato ai lettori di testata.

Caro Adriano, rientrate domenica, dalla sosta del campionato. Come avete organizzato questo periodo di stop, in previsione ripresa ?

Abbiamo avuto il riposo dal campionato ed abbiamo lavorato molto per farci trovare pronti, per la partita di domenica. Abbiamo impostato un lavoro di due settimane, per arrivare a giocare con impegno, l’incontro con la Torres.

Dopo la sconfitta con il Rieti in casa, l’Ostiamare ha ben saputo trovare la reazione giusta, portando tre successi di fila. Qual è il segreto di questa squadra?

Abbiamo perso contro una squadra, che si sta giocando il campionato. Il segreto dell’Ostiamare sta nel carattere, nella voglia di crescere tutti insieme, di metterci in mostra e di farci vedere. Questo è un gruppo molto giovane. I ragazzi hanno tanta voglia di mettersi in mostra. L’unico modo è quello di fare, più punti possibili.

Quarta posizione in classifica. Dove puoi arrivare la squadra, secondo te ?

Al momento siamo nella zona play off. La classifica parla chiaro. Il nostro obiettivo inizialmente era tutt’altro. Quello della salvezza. Trovarci lì è un motivo d’orgoglio. Significa che la squadra ha dei valori. Si allena bene e sta crescendo in modo ottimo, con l’aiuto dello staff tecnico. Al di là dei play off, comunque, siamo a sei punti anche dalla prima. Questo ci fa capire, quanto sia stato importante, il lavoro da noi fatto.

Secondo te, potrebbero essere recuperabili i 6 punti, dalla prima del girone?

Come hanno dichiarato anche le altre squadre, questo campionato se lo stanno giocando in tre. Noi siamo lì. Al momento, il discorso non ci interessa. Noi abbiamo altri obiettivi. Intanto, scendiamo in campo la domenica, per conquistare sempre i tre punti, poi si vedrà.

Cosa significa per te, personalmente, essere il capitano di questo gruppo ?

Per me è un motivo d’orgoglio. E’ molto semplice, la spiegazione : io sono cresciuto in questa società. Avevo 5 anni, quando ho cominciato a giocare con l’Ostiamare. Ho fatto tutto il mio percorso qui, fino ai 14 anni. Il primo amore non si dimentica. Ostia è sempre stata la mia città. Essere il capitano della sua squadra è per me, il massimo. Sono poi orgoglioso di essere anche, il capitano di questi ragazzi. C’è qualche giocatore più grande, che mi da una grossa mano. Cerchiamo di far crescere, i giovani, che hanno tutto il tempo, per poter ambire ad altri campi. Io spero e mi auguro di vedere qualche giovane in altre categorie.

La tua carriera nel calcio è lunga. Hai militato in molte squadre. Ci sono dei ricordi particolari, che ti porti dentro ?

Ci sono tantissimi ricordi e sin da bambino. I tornei vinti sono stati tanti. Erano tutti piccoli derby. Ci conoscevamo tutti. Quindi, quando si vinceva con le altre squadre e c’erano degli amici, si scherzava su questo. Quello, era bello. Restano questi ricordi da bambini ed è il bello del calcio. Ce n’è uno, nella mia vita che non dimenticherò mai. Ho vinto il Campionato Europeo Under 19, con la Nazionale. Nel 2003. Ad oggi, quella è stata l’unica vittoria della formazione under 19, nella storia dell’Italia. E’ stato un traguardo importantissimo. Si è svolto, in varie fasi. L’ultima, l’abbiamo giocata in Liechtenstein. Abbiamo battuto in finale il Portogallo, per 2 a 0. Quello è il ricordo più bello che ho, ma al di là di quella vittoria, che è stata l’unica ed importante, sono stati tutti e 4 gli anni di trafila nelle nazionali, che mi hanno lasciato dentro, un ricordo stupendo. Con campioni che oggi, sono in serie A. Ho passato delle stagioni meravigliose.

E dell’Ostiamare, quali ricordi ti porti dentro ?

Ogni anno ha un ricordo, per me. Non ce n’è uno in particolare, che è più importante degli altri. Da quando sono qui, in ogni stagione, sono riuscito sempre a raggiungere gli obiettivi della società. Con l’Ostiamare, ho conquistato la promozione nella Serie D, anche se in quell’anno, mi sono rotto il ginocchio. Non ho aiutato molto la squadra, però è stato comunque una vittoria fondamentale. Il ritorno in D, dell’Ostiamare è stato importante. Poi restare e riconfermarsi, è stato considerevole. Ogni anno ha qualcosa di bello, da ricordare dentro.

Foto : Claudio Spadolini