Seguici su

Cerca nel sito

A #Ladispoli, Sara Raggio si rivela un esempio di eccellenza all’Istituto Alberghiero

La studentessa partecipa al concorso nazionale di Intelcultura e vince la borsa di studio messa in palio per gli studenti meritevoli: l'anno prossimo studierà in Russia

A #Ladispoli, Sara Raggio si rivela un esempio di eccellenza all’Istituto Alberghiero

Il Faro on line – Sara Raggio, studentessa del Terzo Pasticceria dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli, frequenterà il Quarto anno in Russia. E’ stato il merito scolastico ad aprirle le porte del Paese della Terza Roma, grazie ad una borsa di studio messa a disposizione dall’Associazione Intercultura, che ogni anno offre questa possibilità agli studenti più meritevoli. Con una media di 8,22 – come tiene a precisare Sara – la studentessa, appena sedicenne, si prepara a fare le valigie. “Ho già cominciato ad imparare il russo. – confessa emozionata – Voglio presentarmi nella mia nuova scuola con le carte in regola”.

A spiegare tutti i dettagli è la mamma di Sara: “Lo scorso anno, nell’ambito del Progetto Intercultura svolto presso l’Istituto Alberghiero di Ladispoli, la nostra famiglia ha ospitato un’allieva canadese. Venuti a conoscenza della possibilità di partecipare al Concorso nazionale indetto da Intercultura per l’assegnazione di una borsa di studio all’estero, abbiamo deciso di proporre la candidatura di Sara, da sempre appassionata al mondo della pasticceria e della cucina. Proprio ieri abbiamo saputo che Sara è risultata vincitrice”.

Quella di Sara è una famiglia ‘a vocazione internazionale’: il fratello maggiore, 23 anni, ex-allievo dell’Istituto Alberghiero di via Federici, lavora come chef a Londra. Un altro fratello, anche lui con diploma appena conseguito nella medesima scuola, sta orientandosi verso la stessa scelta. Per non parlare dei fratelli minori, in attesa soltanto di raggiungere i requisiti anagrafici necessari per l’iscrizione.

“I risultati di eccellenza ottenuti da Sara – ha affermato la dirigente scolastica dell’Alberghiero, Prof.ssa Vincenza La Rosa – testimoniano l’efficacia della nostra offerta formativa, che si basa su un lavoro di squadra, svolto sinergicamente dall’intero corpo-docente”.

Soddisfazione è stata espressa anche dalla Prof.ssa Anna Di Carlo, insegnante di Pasticceria della studentessa: “Sara è sempre attenta, corretta e diligente durante le attività didattiche. Sono certa che l’esperienza in Russia le consentirà di arricchire ulteriormente il suo bagaglio di conoscenze e competenze professionali”.
Migliaia di volontari al lavoro nel settore scolastico ed educativo per sensibilizzare i giovani alla dimensione internazionale dell’apprendimento. E’ la missione di Intercultura, la Onlus che lavora dal 1955, inviando all’estero circa 1800 ragazzi delle Scuole Secondarie, ogni anno, e accogliendo nel nostro Paese studenti di varia nazionalità. Seminari, conferenze, convegni, corsi di aggiornamento e di formazione: le attività sono molteplici ed articolate. L’obiettivo è chiaro: favorire in ogni modo l’incontro e il dialogo tra individui appartenenti a tradizioni culturali diverse, facilitare la conoscenza e quindi la comprensione reciproca e la collaborazione.

Nel 2015 Intercultura ha festeggiato i 60 anni di attività in Italia. “Per un giovane è un’esperienza unica – spiegano i suoi dirigenti – che mette alla prova le sue risorse cognitive, affettive e relazionali, che ri-configura valori, identità, comportamenti e apprendimenti”.

Le scuole che aderiscono al Progetto educativo di Intercultura sono circa 900 ogni anno. Il motivo è semplice e risiede nel valore aggiunto di una formazione “globale”, in grado di confrontarsi con l’esterno e di misurarsi con approcci didattici ed educativi diversi.

La storia di Intercultura è interessante e singolare. Forse nessuno, alle origini di questa avventura, ne avrebbe immaginato gli sviluppi. Il contesto è quello della Prima Guerra Mondiale. Correva l’anno 1914, quando un gruppo di giovani intellettuali americani a Parigi decise di organizzare una rete di ambulanze a supporto dell’Ospedale di Neully. Da qui nascerà il primo nucleo dell’Afs (American Field Service). Dall’assistenza sanitaria, si passò all’attività culturale ed educativa.

Nel 1919, in un Bollettino di Afs si scriveva: “Per quattro anni abbiamo cercato di far capire l’America ai Francesi e la Francia agli Americani: questo sforzo non deve finire con la guerra; non dobbiamo diventare un club di reduci: ci è stato suggerito di creare delle borse di studio per Francesi in America e per Americani in Francia”.

Era cominciato il percorso di Afs come Associazione per lo scambio interculturale.
Nel 1946 l’attività si sviluppò su scala mondiale e venne allargata agli studenti più giovani, scegliendo come fascia di età preferenziale quella degli allievi delle Scuole Medie Superiori.

Nel 1955 nacque ‘Afs Associazione Italiana’, nota oggi come Intercultura, con i primi comitati locali a Roma, Milano, Torino, Firenze e Trieste. Da allora in poi, la crescita è stata continua ed ininterrotta, fino ad arrivare ai circa 4000 volontari di oggi: un vero e proprio “esercito di pace”, come amano definirsi, al servizio di tutti coloro che sono interessati all’apprendimento interculturale. E, da ieri, Sara Raggio è diventata una di loro.