#Sanità, Sinistra Italiana #Ostia, ‘Non basta tagliare un nastro se poi si smantellano le eccellenze’

#Sanità, Sinistra Italiana #Ostia, ‘Non basta tagliare un nastro se poi si smantellano le eccellenze’

Il Faro on line – Nonostante il taglio dei nastri, prosegue silenziosamente la trasformazione del servizio sanitario in sistema sanitario, praticamente la privatizzazione silenziosa della sanità pubblica. Lunedì 27 Marzo, il Presidente Zingaretti finalmente taglierà il nastro, l’ennesimo, e inaugurerà il nuovo reparto di emodialisi realizzato presso la struttura del Cpo di Viale Vega.

Intanto, mentre con una mano si taglia un nastro, con l’altra si autorizzano importanti riduzioni delle attività di diagnostica nell’ ambito della riorganizzazione dei laboratori di analisi. Tagliare nastri, inaugurare spazi, servirà a poco o niente se non verrà assunto personale medico e infermieristico, se continuerà la dissennata politica della esternalizzazione dei servizi e se sulle strutture di eccellenza, come la Casa del Parto Naturale Acqualuce, ci si mette la pietra tombale sopra. La chiusura di questa struttura, unica struttura pubblica in tutto il centro sud dove si poteva partorire naturalmente, è una ferita aperta a cui non ci rassegniamo.

La struttura, costruita nella pineta antistante l’ospedale Grassi, praticamente all’interno del corpo ospedaliero, gestita direttamente dalle ostetriche in forze all’ Ospedale Grassi, era un fiore all’occhiello della sanità pubblica dove venivano effettuati una media di 50 parti l’anno.

Nonostante le rassicurazioni, nonostante le promesse, La Casa del Parto Naturale Acqualuce è stata definitivamente chiusa e non sembra esserci l’intenzione di intervenire per riaprirla. Non ci arrendiamo a questa vergogna assoluta ed è per questo che, nei prossimi giorni, presenteremo una interrogazione parlamentare direttamente al Ministro della Salute Lorenzin che, fra l’altro, conosce molto bene la struttura in quanto residente proprio nel Municipio X” – Per Sinistra Italiana X Municipio, Eugenio Bellomo e Marco Possanzini.