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‘Eni, Finmeccanica e Ferrovie si mettano insieme per salvare i posti di lavoro in #Alitalia’ foto

Mozione unanime del Consiglio comunale di Fiumicino indirizzata al Governo. Sul tappeto anche le vertenze Simav e Ams.

‘Eni, Finmeccanica e Ferrovie si mettano insieme per salvare i posti di lavoro in #Alitalia’

Il Faro on line – Una mozione che contiene una proposta del Comune di Fiumicino indirizzata al Governo, volta al rilancio di Alitalia attraverso una strategia di ristrutturazione aziendale per la salvaguardia del personale, l’efficientamento e la riduzione dei costi. È stata presentata oggi, in occasione di una seduta aperta di consiglio straordinaria convocata presso il Terminal 5 dell’aeroporto Leonardo da Vinci.

Nel documento, approvato all’unanimità dai consiglieri di maggioranza e opposizione, viene delineato un nuovo modello di gestione che punti sulle competenze delle grandi società partecipate dello Stato per riaffermare la centralità del sistema industriale italiano al fine di superare la crisi e creare le condizioni per un vero e duraturo piano industriale integrato.

La proposta vede la partecipazione, nel 51% di Alitalia, delle più importanti aziende che operano nel settore Trasporti (Ferrovie dello Stato), Ingegneria (Finmeccanica) ed Energia (Eni), che subentrerebbero a quelle derivate dall’operazione CAI ormai fallita che ha spacchettato le quote tra aziende che, nel loro core-business, non hanno nulla a che fare con il trasporto aereo.

L’ipotesi Ferrovie dello Stato

Ferrovie dello Stato SpA, leader italiana nei trasporti su ferro e per l’alta velocità, acquisendo le quote di Alitalia può creare un vero e proprio sistema della mobilità in Italia e garantirebbe l’adeguamento del servizio di coincidenze dei trasporti cielo-terra fino ad evitare che, sul territorio, ci sia la sovrapposizione di tratte aeree e ferroviarie inutili e tali da incidere negativamente su entrambe.

L’ipotesi Finmeccanica

Leonardo-Finmeccanica, azienda leader nei settori di Aeronautica, Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale, Sistemi di Difesa e Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni, potrebbe acquisire quote di Alitalia al fine di ristrutturare attraverso le proprie competenze e strutture, il sistema della manutenzione riducendo in una prima fase i costi per poi, in un’ipotetica seconda fase, trasformare quei costi in ricavi in una prospettiva di costituzione di un vero e proprio polo internazionale delle manutenzioni e ammodernamento delle flotte aeree, non solo per Alitalia ma anche per le piccole e medie compagnie internazionali.

L’ipotesi Eni

Eni, azienda leader a livello mondiale nel settore petrolifero, acquisendo quote di Alitalia, assicurerebbe alla società i migliori prezzi del mercato per i rifornimenti e porterebbe la propria esperienza nella gestione delle risorse di carburanti al fine di ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le modalità di utilizzo.

Il sindaco Esterino Montino

“Non possiamo assistere inermi all’ennesimo piano lacrime e sangue di Alitalia – dichiara il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – che colpisce oltre duemila lavoratori tra personale di terra e di volo con ricadute pesantissime sull’indotto, sul nostro territorio e sul sistema Paese.

L’Amministrazione comunale ha deciso di uscire dalla fase della protesta per percorrere quello della proposta, tracciando un percorso e una strategia al fine di evitare i licenziamenti e rilanciare la compagnia. Il Consiglio comunale di Fiumicino, con questa mozione, mi chiede formalmente di trasmettere questa proposta al Governo, ai due presidenti delle Commissioni parlamentari trasporti, alla Regione Lazio e a tutte le parti interessate. Non possiamo affrontare quella che si annuncia come una vera e propria carneficina sociale con una logica da vertenza sindacale fine a se stessa.

Oggi il Consiglio comunale, al di là degli schieramenti politici, ha presentato una proposta seria e concreta per un rilancio della nostra ex compagnia di bandiera. Siamo pronti a discuterla nel merito in tutte le sedi preposte. Credo infine sia urgente un governo di insieme delle molteplici crisi occupazionali dei vari settori all’interno dell’aeroporto, mediante la costituzione di un bacino unico aeroportuale che garantisca anche nuovi processi formativi e sbocchi occupazionali – conclude Montino – nelle diverse attività all’interno dell’aeroporto stesso”.

Il presidente del consiglio, Michela Califano

“In attesa che il Governo possa prendere atto della proposta elaborata – sottolinea la Presidente del Consiglio comunale, Michela Califano – tutti i consiglieri chiedono ad Alitalia di congelare il piano di razionalizzazione. La maggioranza dei lavoratori che rischiano il licenziamento sono cittadini del Comune di Fiumicino. Questa mozione è un atto concreto di solidarietà nei loro confronti e di vicinanza. Sono molteplici le aziende che, in aeroporto, offrono servizi ad Alitalia: dalle pulizie di bordo al servizio catering, dalle manutenzioni alle revisioni motori, oppure che sono connesse alla compagnia aerea in quanto svolgono attività legate ad essa nell’ambito del più vasto indotto aeroportuale. Circa 40mila persone che non possono essere lasciate – conclude Califano – al loro destino”.

Il leader dell’opposizione, Mauro Gonnelli

“Questa crisi si ripercuote in maniera pesantissima sul litorale. Ostia e Fiumicino pagherebbero in costi umani e di personale circa il 70% della ristrutturazione. Non potevamo stare a guardare inerti, e per questo abbiamo pensato non a una protesta ma a una proposta. Una proposta comune, al di là degli steccati dei partiti, per cercare di fare qualcosa di concreto per chi vive e lavora su questo territorio.

Le altre criticità: Simav e Ams

In queste ore si sta discutendo di algtre vertenze del settore aeroportuale, che si trascinano da tempo senza una reale soluzione. Centinaia di lavoratori in bilico, con ammortizzatori sociali in scadenza e un futuro oscuro. Parliamo della Simav, che con una delegazione e unostriscione era presente al Consiglio, ma anche dell’Alitalia Maintenance Systems, strangolata da un piano indistriale dell’acquirente americana Iag che non dà alcuna garanzia per il futuro.