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Karate, Luca Maresca: “La spalla sta migliorando e io voglio arrivare alle Olimpiadi”

19 aprile 2017 | 06:56
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Karate, Luca Maresca: “La spalla sta migliorando e io voglio arrivare alle Olimpiadi”

Reduce dall’intervento chirurgico post Parigi, Maresca sogna di tornare presto sul tappeto. Il sogno è quello di combattere in Giappone

Karate, Luca Maresca: “La spalla sta migliorando e io voglio arrivare alle Olimpiadi”

Il Faro on line – C’era anche Luca Maresca, agli Assoluti di kumite. Accanto ai suoi compagni di divisa, delle Fiamme Oro, il vicecampione europeo di Baku 2015 ha fatto il tifo per i suoi colleghi, sul tatami. Non ha potuto partecipare, però. L’infortunio occorso durante la Premier League di Parigi, gli ha impedito di scendere sui tatami lidensi, per difendere il suo titolo italiano, nei 60 kg.

Ancora un mese di riabilitazione e poi si torna sul tatami. In estate, i World Games in Polonia

Convalescente, dell’operazione effettuata alla spalla destra, lo scorso 14 febbraio, all’Ospedale di Cattolica, Luca si è seduto sugli spalti del Pala Pellicone di Ostia Lido, con la pazienza di un samurai, attendendo il suo ritorno sul tappeto. In questo periodo, sta svolgendo la riabilitazione. Ne avrà ancora per un mese, ha dichiarato ad Il Faro on line e poi, salirà di nuovo sul tatami, a combattere. Spera che andrà tutto bene, però. Ci saranno i World Games a luglio e lui è già qualificato, nel kumite. Si trova tra i primi 8 atleti, dei 60 già destinati alla competizione polacca. Pian piano si vedrà anche questo. La cosa importante adesso, come lui si sente di dire, è curare la spalla e pianificare il futuro con calma, invogliato dai miglioramenti che la spalla stessa, sta mostrando.

Sul podio ai Giochi Europei di Baku. La festa al Villaggio Olimpico, accanto a Giovanni Malagò

E’ stato uno di quei karateka azzurri che ha partecipato ai primi Giochi Europei di Baku, Luca. A fine gara, ha festeggiato l’argento ed è proprio questa una delle medaglie, che sono rimaste nel suo cuore. A margine della vittoria, accanto a Luigi Busà, compagno di Nazionale, che a Baku vinse il bronzo nel kumite ed insieme anche a Mattia Busato, che ottenne la sua stessa medaglia, però nel kata, Maresca si è trovato con il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, a festeggiare quel successo storico. E non solo per lui. Virtualmente, i Giochi di Baku sono serviti al karate per entrare in modo definitivo nella lista dorata, delle discipline olimpiche e tra 3 anni e mezzo a Tokyo, anche Luca vorrà esserci. E’ giovane. Avrà 29 anni e tanta voglia di vincere. Sa che sarà complicato, rientrare tuttavia, all’interno del ventaglio dei partecipanti. La Wkf ha indicato qualifiche molto ristrette, ma il desiderio di andare in Giappone, nato anche dalla sofferenza di quest’ultimo infortunio, farà da faro probabilmente, al campione europeo senior, 2015.

Il karate insegna quotidianamente a Luca e grazie alle Fiamme Oro è diventato il lavoro della vita

Insegna il karate. Anche quando, non si combatte. In questo momento di attesa, pazienza e costanza marziali lo prendono per mano, in un’attività che grazie alle Fiamme Oro, è diventata un vero e proprio lavoro. Un sogno per lui avverato, intanto, che da forza e ottimismo.

Tante medaglie in Premier, con il sogno olimpico nel cuore

Per nove volte, ha vinto medaglie nella Premier League e due di esse, nella competizione internazionale della Wkf, Luca ha messo al collo, l’oro del primo posto. E’ una delle colonne portanti della Nazionale senior, il Maresca campione d’Europa 2015 e ha raccontato ai lettori de Il Faro on line, il suo attuale momento, tornando con la mente al primo successo giovanile. Quel titolo mondiale conquistato a 16 anni, lo ha lanciato nel mondo del karate, che adesso, attende il suo ritorno.

Caro Luca, sei convalescente, dall’operazione alla spalla destra. Come stai?

“Sto bene. Si vedono i miglioramenti, anche nel movimento della spalla. Sono passati ormai 50 giorni dall’intervento. Sono stato recentemente al controllo, il dottore dice che sta procedendo tutto bene. Avrò ancora un mese e mezzo di riabilitazione e poi potrò ricominciare a combattere”.

I programmi allora arriveranno nel momento in cui, starai al 100 % ..

“Sarei qualificato ai World Games di luglio, in questo momento. Mi trovo, tra i primi 8 atleti, al mondo, dei 60 kg. Non so se riesco però ad andare. Lo spero”.

Hai vinto tante medaglie importanti, in carriera. Qual è stata la più bella, messa al collo?

“Sicuramente, l’argento a Baku, ai Giochi Europei. E’ stata una gara particolare, quella. Un’emozione speciale vissuta, con tutto l’ambiente olimpico intorno. Ce ne sono state altre, in seguito. Anche quella, del primo mondiale vinto da piccolo, è stata importante, perché ha avuto un significato non indifferente. Avevo 16 anni. E’ stata la medaglia che mi ha lanciato. Ho iniziato a credere in me. Ho cominciato ad essere consapevole, che ce la potevo fare. Da lì poi, ho cominciato a vincere sempre di più. Fortunatamente, è andata bene, crescendo nel karate. Le Fiamme Oro mi permettono di svolgere questa disciplina sportiva come lavoro. E’ tutto perfetto”.

Se tu dovessi raccontare di te sul tatami, a chi non ti conosce, cosa diresti ?

“Sono un atleta che forse, fisicamente, non è perfetto, tuttavia, sono un karateka che sa reggere molto le pressioni. Mentalmente sono forte. E’ questo che mi contraddistingue. Negli appuntamenti più importanti, mi sono sempre fatto trovare pronto, sotto questo punto di vista”.

Cosa ti trasmette il karate, Luca ? In che modo, ti ha migliorato ? Che cosa ti ha insegnato ?

“Il karate mi ha migliorato in tutto. Vengo da Napoli, mi ha salvato dalla strada. Per me, è una continua esperienza quotidiana. Nel corso dei miei infortuni, non potevo andare in palestra. Mi ha insegnato la pazienza e la costanza, anche in questo. E’ la vita. E’ un’arte marziale, che ti insegna la disciplina ed il rispetto verso il tuo avversario. Non solo sul tatami, ma anche nella vita. Rispetto verso tutti”.

Il karate è olimpico. Quali sono le tue impressioni ?

“Finalmente, ce l’abbiamo fatta. Spero che l’Italia possa qualificare più atleti possibili. Non sarà facile perché i numeri dicono che si qualificano i primi 8 al mondo, tra i quali, i primi 4 delle categorie scelte. Sarà davvero dura. Il mio obiettivo è quello di arrivare a Tokyo. Sto già cominciando a pensare solo a quello. Sarà complicato esserci. Intanto, arriviamoci, poi la medaglia magari arriverà. Prima, dobbiamo pensare a qualificarci”.