#Palidoro, l’Odissea dei pendolari, pensiline ‘fai da te’ e cartellonistica occultata

10 maggio 2017 | 07:10
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#Palidoro, l’Odissea dei pendolari, pensiline ‘fai da te’ e cartellonistica occultata
#Palidoro, l’Odissea dei pendolari, pensiline ‘fai da te’ e cartellonistica occultata
#Palidoro, l’Odissea dei pendolari, pensiline ‘fai da te’ e cartellonistica occultata

Dimenticate le esigenze di chi utilizza i mezzi pubblici. E siamo anche in zona vincolata…

#Palidoro, l’Odissea dei pendolari, pensiline ‘fai da te’ e cartellonistica occultata

Il Faro on line – La vita dei pendolari che insistono nell’area nord di Fiumicino, tra l’Aurelia , Palidoro e Aranova, è una via crucis. Spesso i pullman fanno ritardo, a volte – ovviamente senza alcun avviso – saltano corse, le pensiline sono praticamente inesistenti. E come si dice? “Quando non puoi uscire dal tunnel,,, arredalo”. Ed è esattamente ciò che hanno fatto i pendolari che vivono quotidianamente aquesta Odiessea: l’hanno arredato.

In mancanza di panchine e pensiline, si sono ingegnati e hanno portato le sedie da casa. Non è una battuta, né un’immagine proveniente da Paesi lontani e sottosviluppati. E’ invece la nostra civilissima Italia a proporre queste soluzioni, a fronte di un disinteresse del Cotral e dell’Anas. E non è l’unico problema. Perché se è grave che ci siano fermate con pensiline “fai da te”, lo è ancor più la presenza di una cartellonistica pubblicitaria praticamente sovrapposta a quella di segnaletica, in zone peraltro vincolate dal Ptpr.

La legge prescrive che la cartellonistica pubblicitaria sia sistemata 250 metri prima dell’eventuale insegna stradale o 150 metri dopo, ma stando a ciò che si vede sulle strade questi parametri non sono affatto rispettati.
Può darsi –  e non lo sappiamo – che ci siano deroghe alla normativa che consentono tutto ciò, ma sarebbe bene che l’intero assetto fosse risistemato, dalla cartellonistica, alle pensiline, il tutto per favorire quel servizio ai pendolari che spesso sono nei programmi di chi gestisce trasporti e viabilità e poi però, nei fatti, sono sempre coloro che pagano le conseguene dei disservizi.