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Elezioni 2018 a #Fiumicino, e se lo scenario fosse diverso?

Montino-Baccini... Ma potrebbe esserci anche un'altra ipotesi

Elezioni 2018 a #Fiumicino, e se lo scenario fosse diverso?

Il Faro on line (Appunti di viaggio) – Siamo dibattendo del “sesso degli angeli”; troppo distante il momento del voto, troppo ancora frammentato il quadro politico locale e nazionale. Siamo in assenza di una legge elettorale, di un sistema di voto, di una data certa per le elezioni politiche, nell’incertezza se le prossime Regionali coincideranno o meno con le prossime Amministrative. Con un centrosinistra lacerato a sinistra e un centrodestra alla continua ricerca di identità.

Eppure vale la pena farlo, perché la politica non è ferma, anzi. Mai come in questo periodo ci sono fermenti, abboccamenti, visite, riunioni, summit ufficiali e non. Chi fa politica si muove, incontra, sonda il terreno, a volte promette.

Di sicuro – non ufficiale, ma sicuro – fino ad oggi c’era la candidatura di Montino per il centrosinistra e di Baccini per il centrodestra. Ma non mi ha mai convinto – né mi convince – il fatto che entrambi corressero l’un contro l’altro armati. Mi sbaglierò, ma non riesco proprio a immaginare chi dei due rischi una candidatura in cui, almeno sulla carta, pensi – seppur solo in ipotesi – di poter anche perdere.

Dunque bisognerebbe cercare un’alternativa a questa corsa a due. Mario Baccini una squadra dentro al Comune non ce l’ha, la deve costruire. Certo ha i suoi fedelissimi, ma non bastano da soli per conquistare il Comune. Ed ecco quindi che giocoforza deve essere lui in prima persona a tirare le fila della situazione. Gli incontri si susseguono, le cene, i convegni; persino una sessione di tiro al piattello (ma l’onorevole non ha sparato nemmeno un colpo…) possono essere utili per mettere a fuoco, nel mirino politico, quale obiettivo colpire.

Dall’altra parte invece c’è una squadra che lavora da tempo e che, sempre in pura ipotesi, potrebbe esprimere una candidatura alternativa allo stesso Montino. Non Michela Califano, presidente in carica del consiglio comunale, che ha già fatto chiaramente capire – ed il partito, a Fiumicino come a Roma, nella Città Metropolitana come in Regione, ne è cosciente e consapevole – di voler puntare alla Pisana.

Ma c’è un giovane colto, preparato, smart che si sta facendo strada: Ezio Di Genesio Pagliuca, assessore nientepopodimeno che all’Urbanistica (o meglio, come afferma il sito del Comune, “Politiche del Territorio, Edilizia, Rnslr”), il fulcro strategico dello sviluppo di un Comune. E il giovane assessore (il più giovane d’Italia in un Comune sopra i 50mila abitanti) da un po’ di tempo ha perso la timidezza di un tempo e si mostra più spavaldo e concreto (e sempre più spesso) nelle riunioni pubbliche, negli incontri, negli appuntamenti. Non solo quelli della sua materia – nella quale giorno dopo giorno si dimostra sempre più preparato – , ma un po’ tutti, presenziando, rassicurando, stringendo mani, tessendo rapporti.

Non c’è certezza alcuna di ciò che sto per dire, è solo una mera ipotesi giornalistica, ma nessuno mi toglie dalla testa – facendo un semplice ragionamento – che il giovane assessore stia studiando per crescere, sotto l’ala paterna dello stesso Esterino Montino, che se mai dovesse fare un passo indietro lo farebbe per una sua “creatura”. La quale se vincesse farebbe un immediato salto d’immagine a livello nazionale, e se invece dovesse perdere farebbe cinque anni di opposizione, dopo cinque di governo, per essere pronto alla prossima tornata con un bagaglio di esperienza politico amministrativa invidiabile per la sua età e difficilmente riscontrabile in altri candidati.

Intanto proseguono anche le prove di costituzioni di liste civiche, a sostegno dell’uno o dell’altro, ma anche alla ricerca di un polo civico che possa presentarsi come indipendente.

Nel nord del Comune ci sono diversi fermenti, l’ultimo dei quali ha dato vita ad una formazione civica che non ha ancora scoperto le sue carte, annunciando la propria esistenza senza far trapelare neanche un nome. Ma l’obiettivo è chiaro: aggregare. Un obiettivo che hanno più o meno tutti, e la partita si giocherà sul chi sarà più bravo a farlo, chi dimostrerà più concretezza e maggiori possibilità di operatività una volta terminato lo spoglio elettorale.

Per adesso restiamo agli incontri ufficiali, a quelli segreti, alla costituzione di liste e alle inaugurazioni. Ma sarà un tempo d’attesa piuttosto breve, il tempo di un’estate. Da settembre si farà sul serio: una manciata di mesi sono niente rispetto all’arrivo di un’elezione.