effetti della vitamina D

Vitamina D, “vitamina del sole”

12 giugno 2017 | 07:15
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Vitamina D, “vitamina del sole”

Quando le giornate soleggiate aumentano si espone una superficie maggiore del nostro corpo ai raggi solari. Ciò favorisce la sintesi cutanea della Vitamina D

Vitamina D: “vitamina del sole”

Il Faro on line – Quando le giornate soleggiate aumentano man mano che la stagione primaverile ed estiva incalzano, si espone una superficie maggiore del nostro corpo ai raggi solari, certamente perché le temperature sono più miti, ma anche per un’esigenza del nostro organismo che spesso viene sottovalutata o che addirittura ignoriamo, ma che invece riveste un ruolo fondamentale per la nostra salute: la sintesi cutanea della Vitamina D.

Questo microelemento è ben noto per i suoi effetti benefici soprattutto nei bambini per lo sviluppo osseo nella prevenzione di una patologia rara alle nostre latitudini, ma ancora presente in numerosi paesi del mondo, il rachitismo; e negli anziani, soprattutto nelle donne, nel mantenimento in buona salute del tessuto osseo nella prevenzione dell’osteoporosi.
Effetti meno noti della funzione svolta da questa vitamina sulla salute dell’intero organismo sono a carico del sistema cardiocircolatorio; la vitamina D, infatti, è coinvolta in un sistema di regolazione della pressione sanguigna, pertanto un suo apporto inadeguato è associato a un maggiore rischio di eventi cardiovascolari morbosi, come insufficienza cardiaca, fibrillazione atriale e ipertensione.

A beneficiare degli effetti protettivi della vitamina D sono anche il sistema immunitario, che ne risulta essere rafforzato, e l’apparato respiratorio, grazie a una minore incidenza delle crisi asmatiche. Diversi studi suggeriscono, inoltre, che nei bambini che hanno ricevuto un’adeguata integrazione di vitamina D nel primo anno di vita si è significativamente ridotto il rischio dello sviluppo di patologie autoimmuni come il diabete di tipo I o la sclerosi multipla.

Sebbene la sintesi di Vitamina D avvenga per l’80% sulla nostra cute esposta ai raggi solari, il restante 20% proviene dall’alimentazione. Un alimento particolarmente ricco di questa vitamina è l’olio di fegato di merluzzo che, tuttavia, viene utilizzato per lo più come supplemento. Alcuni pesci grassi contengono discrete quantità di vitamina D, come il tonno fresco oppure le aringhe. Minori quantità sono presenti, invece, nelle carni, nelle uova e nei prodotti lattiero-caseari.

Dott.ssa Laura Savoia – Biologa Nutrizionista