Zone bianche a #Fiumicino e #Cerveteri, le Consulte scrivono alla Raggi, ‘qui non si passa’

15 giugno 2017 | 13:07
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Zone bianche a #Fiumicino e #Cerveteri, le Consulte scrivono alla Raggi, ‘qui non si passa’

Il territorio unito per dire No ai rifiuti della Capitale.

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Zone bianche a #Fiumicino e #Cerveteri, le Consulte scrivono alla Raggi, ‘qui non si passa’

Il Faro on line – “In vista della manifestazione di sabato 17 giugno, il territorio di Fiumicino si presenta unito e compatto”. È quanto afferma Marco Sanna, delegato alle Consulte comunali di Fiumicino a pochi giorni dall’iniziativa per la difesa delle cosidette “zone bianche”, individuate dall’Area Metropolitana quali possibili siti per una discarica a servizio di Roma.

“Il sistema delle Consulte ha creato maggiore partecipazione e coinvolgimento da parte dei cittadini – ha detto Sanna– e si è subito mosso per sostenere il grido d’allarme lanciato dal comitato locale di Pizzo del Prete e dalle stesse amministrazioni di Fiumicino e Cerveteri.

Grazie al lavoro delle Consulte – sottolineano Giampiero Massimi e Sergio Ascenzi (Consulta promozione e difesa dell’ecosistema)– siamo riusciti ad unire oltre 40 soggetti tra comitati, proloco, associazioni e portatori di interesse in ambito agricolo, ambientale, paesaggistico ed archeologico; una mobilitazione importante rivolta alla promozione dell’ interesse collettivo.

Da questo lavoro di raccordo – prosegue Sandra Felici (Consulta qualità urbana e mobilità)– è nato un documento condiviso, indirizzato alla Città Metropolitana di Roma, contenente le richieste di ritiro della missiva, di rivedere la cartografia, e coinvolgere i territori interessati in queste decisioni.

“Il paradosso – aggiunge – è quello di avere, da una parte, istituzioni alla ricerca di zone non antropizzate da fagocitare per la ‘risoluzione’ dei loro problemi ma anche, dall’altro, amministrazioni che rappresentano realmente i diritti e le istanze dei cittadini i quali, uniti, si ritrovano per l’ennesima volta a doversi difendere da decisioni calate dall’alto.

Il nostro vuole essere un segnale chiaro – conclude Alessandra Benadusi (Consulta cultura e sapere)– alla Citta’ Metropolitana di Roma, alla Regione e anche al Ministero dell’Ambiente”.